Si chiama Frontiere. E’ un canale dedicato alle nuove terapie. Alle nuove professionalità del mondo della salute. Alle nuove strategie per controllare le patologie. Perché il Covid ha colonizzato la comunicazione. Ma le persone continuano ad ammalarsi soprattutto di altro. E la ricerca offre soluzioni sempre più avanzate.
E’ il 21 febbraio 2020 il giorno dell’esplosione. Il giorno che ha sconvolto non solo le nostre vite ma anche i palinsesti di tutti i mezzi di comunicazioni del paese. E Codogno diventa capitale d’Italia. Il suo pronto soccorso il luogo del Big Bang. Da quel momento in avanti si è parlato solo di Covid. A guardar bene, anche prima la malattia indotta dal virus Sars CoV-2 aveva tenuto ampiamente banco, con le cronache provenienti dall’est e con l’inizio del fiume in piena dei virologi (epidemiologi, tuttologi e persino fisici) in Tv a dire la loro. Da quei giorni in poi parlare di medicina ha significato parlare di Covid. Inevitabile. La pandemia ha cambiato le nostre vite, le nostre abitudini, e persino i nostri desideri; non poteva che accadere che avrebbe monopolizzato il nostro sistema delle comunicazioni. Ma…
Mentre chiunque va in Tv e risponde ai cronisti degli altri media discettando del “corona” (ci è così familiare ormai che gli abbiamo persino dato un nickname), le persone continuano ad ammalarsi, soprattutto delle altre malattie. Dal cancro alle malattie del sangue, dalle neurologiche a quelle del metabolismo, artriti, reumatismi, infarti … dal ginocchio della lavandaia al mal di denti. Nonostante le nostre ansie siano puntate su Covid, come è inevitabile, il mondo continua ad ammalarsi di altro. E la ricerca biomedica e farmacologica continua a sfornare soluzioni, più o meno efficaci, per chi soffre.
https://www.unicaradio.it/2020/11/difese-immunitarie-come-rafforzarle-in-maniera-naturale/
Eppure Covid è là. E’ lo spartiacque, che ci ha obbligato a ripensare tutto. Dall’oncologia alla cardiologia alla reumatologia alla neurologia: tutto è cambiato per gli ospedali che esplodono per gli accessi Covid e lasciano indietro il resto, per la paura dei malati che se ne stanno a casa con un infarto in corso per non incontrare il virus al pronto soccorso, per il disagio di chi non riesce a scegliere tra l’andare in ambulatorio per la diagnosi precoce, ma non solo, di un tumore e la precauzione di non esporsi al contagio.
Ecco perché siamo qui. Con questo “Frontiere. Il canale della nuova medicina”. Perché abbiamo sentito il bisogno di questo canale. Per avere uno spazio in cui parlare del nuovo che avanza. Delle terapie di punta che stanno cambiando la medicina. E della necessità dei medici di cambiare sé stessi per darvi seguito. Ma anche in cui tenere i nostri occhi puntati sulle persone che lottano con una malattia e che devono comunque curarsi e mantenersi in forma anche se là fuori si parla solo di “corona”. E sulle nuove strategie per prevenire i killer, che tali sono e restano anche se nessuno li osserva.