Il settore Food&Beverage è uno dei comparti più colpiti dalla crisi provocata dalla diffusione del Covid-19
Gli operatori che fanno parte della filiera di tutto il settore Food&Beverage, dai fornitori agli esercizi di ristorazione e somministrazione al dettaglio, hanno dovuto far fronte alle ingenti perdite, scaturite non solo dal lockdown nazionale della scorsa primavera ma anche dalle successive misure di contenimento del contagio. In uno scenario di questo tipo, anche il mercato del vino è stato intaccato dal netto calo delle vendite, solo parzialmente controbilanciato dal commercio online.
Il mercato del vino post Covid-19
Come riporta il sito ufficiale della Federvini, “la crisi Covid è arrivata in un contesto di appesantimento giacenze causata dalla supervendemmia 2018. Le aziende hanno tentato di compensare la chiusura dell’horeca con e-commerce e accordi con la gdo”. I dati del Mipaaf sulle giacenze di vini e mosti per l’anno 2020, infatti, evidenziano come a luglio 2020 erano presenti nelle cantine italiane 44,3 mln di hl di vini e mosti, in riduzione del 7,7% rispetto alle giacenze 2019. Si tratta principalmente di vini rossi, mentre si registra un sostanziale equilibrio per quanto riguarda quelli da tavola. Il report di ottobre, invece, evidenzia un discreto smaltimento delle giacenze, calate a 35,9 milioni di ettolitri (ossia -2,8% rispetto allo stesso periodo del 2019).
Secondo uno studio di settore condotto dall’Università di Padova, le vendite verso il settore HoReCa hanno fatto registrare un forte calo. A fronte di tali perdite, il mercato del vino ha potuto contare su due fattori di segno positivo: la grande distribuzione e le vendite online. È quanto emerge da una ricerca realizzata da IRI per Vinitaly, presentata nel corso della tavola rotonda a Wine2Wine Exibition. Le vendite di vino nella Grande distribuzione nel 2020 sono aumentate del 6,9% a valore e del 5,3% a volume rispetto all’anno precedente. La crescita è buona per spumanti e vini doc e c’è una discreta progressione per i vini da tavola.
La crescita degli e-commerce Food&Beverage
La ricerca IRI sottolinea, inoltre, come dopo l’estate le vendite di vino hanno ripreso a correre in coincidenza della seconda ondata: +2,8% a ottobre e +6,7% a novembre. Quando le possibilità di andare al bar o al ristorante si sono drasticamente ridotte, il pubblico ha optato per gli acquisti in prima persona. Per via delle misure di contenimento del contagio che limitano la mobilità, la clientela si è spesso rivolta agli e-commerce di settore. Lo shopping online è diventato un canale efficace per l’intero settore enologico. Il suo successo è dovuto a diversi fattori, come la praticità. Non va però sottovalutata l’importanza della sicurezza degli acquisti online, che consentono di evitare spostamenti non strettamente necessari o il possibile contatto con estranei.
E-commerce e vini naturali: il caso Green Wine
Come già accennato, il mercato enologico ha sviluppato una propria dimensione digitale in campo Food&Beverage, grazie alla presenza di portali specializzati che mettono a disposizione di clienti ed appassionati un ampio catalogo. Acquistare online consente un’ampia varietà di scelta tra una vasta gamma di prodotti, anche molto diversi tra loro; alcuni e-commerce come ad esempio Green Wine, un progetto nato nel 2019, hanno puntato su prodotti biologici e naturali, sfidando i pregiudizi del mercato e ottenendo riscontri molto positivi