Votato all’unanimità in Consiglio regionale contro il deposito di scorie del nucleare. La Sardegna dice no al nucleare. E a Mattarella.
Sarà trasmesso al Capo dello Stato Sergio Mattarella l’ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio regionale della Sardegna. Quindi, contro lo stoccaggio di rifiuti nucleari nell’Isola.
La Sardegna dice no al nucleare.
Il documento, infatti, appena approvato impegna il governatore della Sardegna Christian Solinas a intraprendere “ogni possibile iniziativa in tutte le sedi istituzionali. Per esprimere e ribadire con determinazione la ferma volontà del popolo sardo. Contraria a qualsiasi ipotesi che l’Isola possa essere considerata quale sede del deposito nazionale delle scorie.”
Inoltre, “a sviluppare ogni approfondimento tecnico e scientifico a supporto di questa posizione.”
La Sardegna aveva già detto no, anche in passato.
“Ho appreso che parte del territorio comunale di Guasila è stato identificato tra quelli idonei a ospitare di rifiuti radioattivi italiani. Non è il solo, visto che le aree candidate sarebbero ben 67.” A dirlo è la sindaca di Guasila Paola Casula, che è intervenuta per ricordare che “il Consiglio Comunale di Guasila già nel 2017 dichiarò denuclearizzato il proprio territorio comunale. E si opponeva all’individuazione della Sardegna come deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Il popolo sardo si era, inoltre, già espresso dicendo NO alle scorie con il Referendum del 2011. Così come ha fatto la politica sarda in diverse e altre occasioni. Sempre per ciò che concerne il solo territorio di Guasila, la sottrazione di 241 ettari all’agricoltura comporterebbe per un paese a vocazione agricola un grosso danno economico. Oltre all’elevato rischio relativo alla salute.”