I nuraghi nell’Unesco è un risultato straordinario: l’Isola si muove compatta. Questo sostiene Michele Cossa, il presidente dell’Associazione Sardegna verso l’Unesco.
Trecentosette Comuni della Sardegna sposano la battaglia per il riconoscimento dei nuraghi quale patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. E un’altra decina di Comuni si prepara ad approvare la mozione in Consiglio regionale entro i primi dell’anno.
“Per la prima volta nella storia la Sardegna dei Comuni si muove compatta verso un unico obiettivo.”, commenta con soddisfazione il presidente dell‘Associazione Sardegna verso l’Unesco Michele Cossa.
“Per la prima volta gli Amministratori locali, a prescindere da inclinazioni e colore politico, avvertono il potenziale dei nuraghi. Molto spesso dimenticati e abbandonati all’incuria e al degrado. E si dicono pronti a lottare per la loro valorizzazione. Del resto non c’è Comune che non abbia nel proprio territorio di appartenenza nuraghi o reperti di epoche lontane. E oggi non c’è Comune che non abbia a cuore il recupero del proprio patrimonio. Succede così che a due mesi dalla decisione dell’Unesco, la Sardegna mostra il volto dell’unità e la volontà forte e decisa di puntare sulla Storia. Per guardare al futuro attraverso nuove forme di sviluppo, in primis turistiche”, sostiene Cossa.
L’iniziativa ha già avuto il patrocinio della Regione, dell’Università, del Crs4, dell’Ufficio scolastico regionale e della Federazione delle Associazioni sarde in Italia, Fasi. Ma alla collaborazione di carattere istituzionale già formalizzata attraverso accordi e Protocolli d’Intesa, si aggiunge anche la marea silenziosa di semplici cittadini, volontari, studiosi, appassionati di storia e archeologia.
Un risultato straordinario
“Abbiamo davanti un risultato che non esito a definire straordinario. Dai Comuni sardi, che all’unanimità mostrano l’interesse di lottare per il raggiungimento di un obiettivo comune, si leva forte il vento del cambiamento – afferma ancora Cossa -. È un vento di rinnovamento che soffia forte sulla nostra Isola e porta con sé la voglia di riscatto del popolo sardo. Questa adesione massiccia, imponente, decisa, è la testimonianza più vera della genuinità e dell’importanza di questa battaglia”.