Una testimonianza diretta e senza filtri in cui Cavalli racconta storie legata alla malavita
Giulio Cavalli nasce a Milano il 26 giugno 1977. Cavalli è un attore, drammaturgo, scrittore, regista teatrale e politico italiano. Fonda a Lodi la compagnia teatrale “Bottega dei mestieri teatrali”. Pubblica anche libri, il primo esce nel 2010.
Cavalli racconta storie, sul palcoscenico, su carta e su schermo. La sua attenzione si rivolge tanto ad avvenimenti che quasi passano inosservati e rischiano di essere dimenticati. Tra questi (Re) Carlo (non) torna dalla battaglia di Poitiers e Linate 8 ottobre 2001: la strage. Ma ancora attira l’attenzione su eventi degni di più ascolto, come il dramma sul turismo sessuale infantile Bambini a dondolo.
Nomi, cognomi e infami
Esso è racconto, cronaca e discussione per scoprire alcune delle storie connesse alla malavita, come quella di Paolo Borsellino o del magistrato Bruno Caccia.
Un percorso che attraversa le tante facce della malavita e le storie ad essa collegate. Ma anche quella personale e lavorativa dello stesso Cavalli che ripercorre gli ultimi anni che lo hanno portato a tanti e significativi incontri da cui sono nati dei brevi monologhi.
Ne nasce così un “raccontarsi di pancia” come farebbe il giullare, dalla scelta di riprendere la lezione di Peppino Impastato che diventa un antiracket culturale in cui ridere di mafia è una ribellione incontrollabile – passando per i dati sulle mafie al Nord, fino all’ecomafia e i rifiuti della Campania.