Il Trashware come argomento centrale del Linux Day 2011 spiegato dall’associazione Ingegneria Senza Frontiere Cagliari (ISF)
Linux Day: cos’è
Il Linux Day è una manifestazione nazionale articolata in eventi locali che ha lo scopo di promuovere Linux e il software libero. Il Linux Day è promosso da ILS (Italian Linux Society) e organizzato localmente dai LUG italiani e dagli altri gruppi che condividono le finalità della manifestazione.
La responsabilità dei singoli eventi locali è lasciata ai rispettivi gruppi organizzatori, che hanno libertà di scelta per quanto riguarda i dettagli delle iniziative locali, nel rispetto delle linee guida generali della manifestazione.
La prima edizione del Linux Day si è tenuta il 1 dicembre 2001 in circa quaranta città sparse su tutto il territorio nazionale. Il numero è notevolmente cresciuto negli anni divenendo ormai un appuntamento immancabile nel panorama del software libero italiano.
Trashware ovvero…la seconda vita di un computer
Il termine trashware deriva dalla contrazione delle parole trash (spazzatura) e hardware. Con esso si intende il riutilizzo proficuo di computer dismessi ed altrimenti destinati allo smaltimento. I computer recuperati sono utilizzati per scopi di prevalente utilità socioculturale, attraverso la loro donazione ad associazioni o a privati. Possiamo quindi definire il trashware come la “seconda vita” dei computer.
Perché fare trashware?
Con Digital Divide (Divario Digitale, detto anche DD) si intende il divario esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie digitali (Internet, personal computer, codifica digitale del sapere e della conoscenza) e chi no. Le cause del DD sono molteplici: economiche (costi elevati, carenza di infrastrutture); culturali (mancanza o carenze nell’istruzione); politiche (limitazioni di acceso imposte da governi autoritari).
Filosofia del trashware
Valore Residuo dei computer dismessi
Il valore residuo dei computer vecchi può essere convenientemente recuperato in tutte le realtà in cui la lentezza non causa l’aumento dei costi
Consumo Critico
– Riguadagnare il controllo sui propri consumi
– Ridurre la propria impronta ecologica
REGOLA DELLE QUATTRO R
Ridurre: le cose di cui abbiamo realmente bisogno sono solitamente assai meno di quelle che pensiamo Riciclare: produciamo sempre più rifiuti e le risorse a disposizione sul pianete sono quantificabili, non infinite
Riutilizzare: buttiamo troppo spesso oggetti che funzionano perfettamente
Riparare: riparando si diminuisce lo spreco di risorse non rinnovabili