Il prescelto fa parte della così detta Trilogia dei mondi dell’ autrice Carola Onnis: sicuramente una lavoro molto particolare
Carola Onnis è il suo nuovo libro.
Trama
Backy ha quindici anni e un grosso desiderio di evadere dalla sua vita reale. Sarah ha la stessa età ed è l’ ereditaria al trono di Jurk o perlomeno crede di essere solo questo. Un compito ben più grande l’ attende alle porte. Elfi, draghi, nani, gnomi, giganti incroceranno il loro cammino. Senza rendersene conto, Backy si ritrova catapultata nell’ universo di Sarah dove tutto sembra ruotare intorno ad una Profezia misteriosa. Magia, avventure, guerre e amori attendono le due ragazze che ci insegneranno la potenza dell’ amicizia, un legame che può germogliare anche fra due mondi diversi.
Opinioni
Essendo l’ autrice molto giovane, si potrebbe partire prevenuti e non apprezzare il libro per via di questo dettaglio.
Questo quindi ha peso durante la lettura? In effetti non dovrebbe ma è normale che lo faccia.
C’ è chi rimprovera al libro, infatti, specialmente nei capitoli iniziali, l’ impressione che Carola bruci le tappe. Quindi perché non aspettare almeno qualche anno in più, prima di buttarsi a pesce nel complesso mondo della pubblicazione? È una domanda che viene da farsi.
Questo pregiudizio si potrebbe confermare o distruggere leggendo il primo libro dell’ autrice (Prescelto è, infatti, la sua seconda pubblicazione: la prima s’ intitola Angeli senza ali). Così sicuramente è più facile dire se tra un’ opera e l’ altra sia migliorata. E trarne le conseguenze. A dire il vero, si pensa di sì, dato che tra l’ inizio e la fine del romanzo si nota una notevole differenza, ma dei difetti, sfortunatamente, restano.
Si parte un po’ prevenuti nella lettura anche per un altro motivo. Forse è stato proprio il “prescelto” del titolo che inizialmente ta storcere il naso: di predestinati nei libri fantasy ormai se ne hanno veramente piene le scatole. Questo pregiudizio, per fortuna, sciama quasi del tutto col proseguire della vicenda, per il fatto che l’ autrice è riuscita, a trattare questo stereotipo in un modo forse non innovativo ma perlomeno particolare.
Un esperimento di lettura che si può fare!