Ottava edizione del Du Festival a Bauladu: Francesca Marchi presenta il suo progetto “Zenti de Bauladu”
Intervista di Sara Sainas. All’ottava edizione del Du Festival qui a Bauladu, siamo con Francesca Marchi che presenta il suo progetto “Zenti de Bauladu”.
Da cosa ti sei ispirata per questo progetto ?
Questo progetto nasce dalla collaborazione con la Consulta giovanile di Bauladu che dura ormai da quattro anni. La mia intenzione è quella di dare un risalto alla popolazione di Bauladu perché penso che questa è la vera anima del festival. Sono le persone che permettono la realizzazione di questo concerto che che ormai è diventato uno dei punti di riferimento dell’estate in Sardegna. Io sono sempre dietro le quinte quindi mi sembrava giusto dare risalto anche ai loro visi per ora e poi magari in futuro chissà potremmo continuare il progetto in altri modi.
La mostra è formata dai ritratti, dalle foto di ogni persona che abita ancora qui a Bauladu?
Si, l’obiettivo è quello di fare le foto a tutti i bauladesi. Sono 700 non sono tantissimi. Per ora ci siamo fermati 85 che per il primo anno già un buon risultato e quest’anno ci sono fondamentalmente tutti i collaboratori storici e tutti anche ragazzi che stanno iniziando approcciarsi alla l’organizzazione del Du Festival e speriamo in futuro appunto di poter continuare questa questa collaborazione di continuare il progetto.
Quindi è un work in progress al momento?
Si, e mi piacerebbe anche espanderlo a una parte video oltre che delle interviste, e le foto. Vediamo, sperando di continuare a collaborare con la Consulta per continuare il progetto.
Per oggi quindi c’è la mostra di tutte le foto che è già realizzato e anche una proiezione giusto?
Si esatto abbiamo stampato le foto e poi c’è la proiezione a casa Zocheddu-Erdas e comunque si lega anche un pochino al mio ruolo storico qui a Bauladu. Quella di fare le foto all’ingresso e quest’anno per la prima volta ci saranno uno affianco all’altro le foto all’ingresso e le foto dei bauladesi.
Zenti de Bauladu è rimasto in dialetto oppure è stato pensato in italiano? C’è un motivo per la quale è detto in dialetto?
Diciamo che quando ho pensato al progetto quello che poteva essere il titolo del progetto in modo mi e venuto spontaneo pensare che dovesse essere in sardo e quindi poi ho chiesto ai ragazzi. Così è uscito il titolo Zenti de Bauladu.
Oggi la tua esposizione doveva essere doveva accompagnare giusto le persone all’ingresso purtroppo ti ha giocato un brutto scherzo il tempo
Si questo vento di questi giorni ha un po’ scombinato i piani qui vabbè anche lì speriamo l’anno prossimo magari di poter esporre un altro modo le foto. Inoltre, incrementare anche il materiale come fare accompagnare lungo magari tutte le vie del paese comunque dal centro i visitatori con il ritratto dei Bauladesi.
Hai iniziato da molto a fare la fotografa?
Allora la mia passione nasce all’università. Io ho fatto studi totalmente diversa dalla fotografia. E’ nata quasi per caso poichè la mia coinquilina faceva foto da lì è nata questa passione. Sono completamente autodidatta tranne qualche worshop, qualche corso fatto. Ora sta diventando un’attività. Sono riuscita a fare dei lavori, collaboro appunto con la Consulta da quattro anni. Sono stata fotografa anche di “Ananti de sa ziminera” un altro Festival della Consulta giovanile.
E’ la prima mostra che fai aperta al pubblico?
No, ho fatto anche altre esposizioni. Una nell’ambito della rassegna aperitivo cinematografico Oristano e una volta con la Consulta giovani di Palma Arborea, l’anno scorso e in primavera per la loro manifestazione.
Che reazione ti aspetti dalla gente che vorrà vedere le tue fotografie?
Io spero faranno questa dedica e questo omaggio che ho fatto alle persone di Bauladu e che capiscano che un festival come questo c’è tanto lavoro. Ci sono tante persone che lavorano da mesi prima non dico tutto l’anno ma quasi. Comunque è un Festival che cammina sulle proprie gambe poiche gli Sponsor e le figure istituzionali sono praticamente assenti e quindi è grazie alle persone che abitano qui che lavorano prima durante e dopo il Festival che ci possiamo godere da 8 anni questo spettacolo.