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Emilio Dessì, insegnante di canto lirico parla ai microfoni di Unica Radio
Emilio Dessì parla della sua esperienza come insegnante di canto lirico. Lo studio del canto è secondo Emilio particolare, una materia molto vasta. Occorre studiare la voce e valutare impostazione, potenzialità e repertorio che permetta di sfruttarla al meglio. Il lavoro di introspezione psicologica è fondamentale e richiede tempo e dedizione.
La metodologia e il lavoro dell’insegnamento del canto lirico sono molto diversi a seconda dell’età dell’allievo. Infatti, insegnare ad un adulto è completamente diverso rispetto ad insegnare ad un bambino soprattutto se molto piccolo. I bambini infatti hanno capacità di apprendimento e potenzialità molto più ampie rispetto a quelle delle persone più grandi, ma al tempo stesso è necessario costruire le fondamenta musicali già presenti negli allievi sopra i diciotto anni.
Quello di Emilio è un corso che abbraccia tutte e età, basato sull’accoglienza senza giudizi. L’insegnante ha parlato di un’allieva di soli sei anni con la quale progetta un lavoro tecnico molto speciale. Una voce come quella della bambina non esiste nella lirica perché priva di muta; non vi sono infatti repertori adatti a lei nemmeno tra quelli dei castrati.
La musica lirica è la madre delle musiche perché è la più antica, con le evoluzioni della scrittura poi si arriva alla musica leggera e ad altre tipologie musicale che derivano tutte direttamente dalla lirica. La grandissima Mina per esempio, per tanti anni al conservatorio ha studiato proprio la musica lirica, come la maggior parte degli artisti di quel livello.
L’insegnante ha in mente un’iniziativa interculturale molto interessante con studenti di lirica provenienti dalla Cina con i quali avverrà uno scambio legato alle differenze canore e culturali. Infatti, come ha spiegato Emilio vi sono delle differenze nella conformazione fisica del viso che permettono la produzione di suoni completamente diversi rispetto a quelli cui siamo abituati.
