Fra Teatro Massimo e La Vetreria: 22° edizione del festival di Autunno Danza
Intervista di Paola Pirella a Momi Falchi, dedicato al festival Autunno e Danza edizione 2016.
Ideato e realizzato dal 1995 dall’Associazione Spazio e Danza che porterà in città spettacoli e laboratori. Quattordici serate fra il primo ottobre e il 21 novembre fra Teatro Massimo e La Vetreria. Il linguaggio della danza sarà arricchito da molteplici suggestioni, da musiche, arte, teatro e riflessioni sul mondo contemporaneo.
Chi spieghi meglio come si svolgerà l’evento?
Autunno Danza è un festival articolato in diversi momenti. La prima fase si svolgerà al Teatro Massimo e vedrà appunto la collaborazione con Sardegna Teatro e anche una sessione dedicata al pubblico di più giovani con il Festival Tutte Storie. Come inizio del Festival ci sarà lo spettacolo di Roberto Castello poi seguirà l’assolo di Bertoni Abbondanza. In seguito, tre spettacoli dedicati ai bambini. Uno storico romanzo di infanzia, spettacolo che ha quasi vent’anni ed è stato replicato in quattro lingue diverse in tutto il mondo. Quest’ultimo indaga sui rapporti familiari, fratello sorella, madre figlia.
Dopo una pausa ci trasferiamo a La Fucina del centro comunale de La Vetreria e qui avremo una componente più performativa del festival. Ci saranno appunto diverse performance di danza. Ci sarà la presentazione anche di nuove produzioni sarde come dell’artista sardo Alessandro Carboni. In questa fase abbiamo una collaborazione con Spazio Musica che presenterà alcuni concerti. Un festival che si presenta sotto molteplici aspetti e sfaccettature.
Parteciperanno molti ospiti, l’evento sarà ricco?
Si. Il festival Autunno Danza non è mai un festival tematico ma la sua caratteristica è quella di indagare su aspetti molteplici, estetiche diverse, rappresentazioni differenti e anche linguaggi differenti con video e tecnologie. Ovviamente però il fulcro è il linguaggio del corpo nella Danza.
La prima edizione è stata nel 95 come si è evoluta l’idea nel corso del tempo? Avete dei progetti futuri?
Il festival, si trasforma continuamente. Ogni anno acquisisce delle caratteristiche differenti. Quando è nato nel 95 cerano solo quattro spettacoli, solo di danza e si svolgeva solo negli spazio teatrali. Questi anni usciamo anche dai teatri, come musei e altri luoghi. Anche questo anno avremo questa tendenza. In prospettiva ovviamente l’idea che la danza diventi una presenza ancora più costante, per esempio anche nella stagione estiva e che sia non solamente autunnale, che sia presente nel corso dell’intero anno. Così come approfondire l’aspetto diddatico, formativo, del laboratorio che è presente nel festival. Come prospettive di lavoro ce ne sono tante, ci stiamo lavorando e ogni anno proponiamo qualcosa di differente e di nuovo.