Un secolo di rivoluzioni, percorsi gramsciani nel mondo. Rivoluzioni e pensieri gramsciani attraverso il ‘900: Miguel Mellino parla di Gramsci e gli studi postcoloniali.
Secondo importante intervento durante il convegno “Un secolo di rivoluzioni, percorsi gramsciani nel mondo”. Rivoluzioni e pensieri gramsciani attraverso il ‘900: Miguel Mellino parla di Gramsci e gli studi postcoloniali.
Le celebrazioni del 2017 – decretato “Anno gramsciano” dalla Regione Autonoma della Sardegna a partire dal 22 gennaio 2016, che ha stanziato apposite risorse – diventano l’occasione per riflettere, grazie al pensiero critico del grande pensatore di Ales, sul secolo appena trascorso: un secolo per molti aspetti rivoluzionario, che invita quindi al confronto sul concetto e sui significati di Rivoluzione, sulla sua ricchezza semantica e sulle specificità dei diversi contesti storici e sociali, economici e politici.
“Un secolo di rivoluzioni. Percorsi gramsciani nel mondo” è il titolo del convegno internazionale organizzato dal Comune di Cagliari e dalle Università di Cagliari e Sassari, in collaborazione con le associazioni gramsciane sarde, in occasione dell’80esimo anniversario della morte di Antonio Gramsci.
Le celebrazioni gramsciane nella terra di ‘Nino’ offrono quindi l’opportunità per un dibattito sugli avvenimenti che hanno fatto la storia del secolo trascorso e soprattutto un confronto sull’attualità delle idee e delle prassi in corso nei diversi paesi e continenti, dall’Italia al resto d’Europa, passando per l’America, l’Asia e l’Africa: per dirlo con le parole di Giorgio Baratta, “dalla Sardegna al mondo”. Temi su cui è attivo da qualche anno il GramsciLab, Laboratorio di studi internazionali gramsciani, nato in seno al Dipartimento di Scienze Sociali e delle Istituzioni dell’Università di Cagliari (http://sites.unica.it/gramscilab/) e promotore del convegno.
I continenti africano e asiatico e l’America Latina sono stati negli ultimi decenni sede di una crescente attenzione verso le categorie concettuali di Gramsci: un interesse che ha prodotto interpretazioni e percorsi spesso innovativi, di grande stimolo per l’impegno intellettuale e civile anche al di fuori dello studio accademico.
Un secolo di rivoluzioni. Percorsi gramsciani nel mondo [A Century of Revolutions. Gramscian Paths across the World] si terrà nelle giornate di giovedì 27 e venerdì 28 aprile 2017, a Cagliari, presso il Piccolo Auditorium comunale.
L’appuntamento internazionale sarà diviso in quattro sessioni, in cui si articoleranno le prospettive teoriche e storiche, filologiche, filosofiche e politiche. Dall’agire rivoluzionario al populismo. Conflitti e rivoluzioni nel “secolo breve”, sarà l’argomento di apertura del convegno dopo i saluti istituzionali e la relazione introduttiva. La seconda giornata, in programma il 28 aprile, sarà aperta da Alvaro Garcìa Linera, vicepresidente della Bolivia e studioso di Gramsci: al centro dei lavori la discussione su Conflitti e rivoluzioni nel XXI secolo: prospettive epistemologiche gramsciane. La terza sessione sarà dedicata ai Movimenti contro-egemonici e rivoluzioni passive in Asia e America Latina, mentre nel pomeriggio la sessione conclusiva si concentrerà sui Percorsi rivoluzionari in Medio Oriente.
Le relatrici e i relatori invitati al convegno internazionale provengono dalle Università di diversi Paesi e continenti, dall’Italia all’America Latina, dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna. Il comitato scientifico è composto da Patrizia Manduchi, Mauro Pala, Alessandra Marchi, Francesca Congiu e Sabrina Perra dell’Università degli Studi Cagliari, e da Gianni Fresu dell’Universidade Federal de Uberlândia (Brasile).
L’anteprima del convegno – in programma mercoledì 26 aprile alle 21, sempre al Piccolo Auditorium di piazzetta Dettori – sarà a cura dell’associazione Malik che, nell’ambito della manifestazione “I libri aiutano a leggere il mondo”, propone Antonio Gramsci. Una storia in concerto: in scena Le Voci del Tempo, Mario Congiu e Marco Peroni, che presentano il lavoro dedicato ad Antonio Gramsci per la prima volta proprio in occasione delle celebrazioni organizzate per l’80esimo anniversario della sua morte.
Quella de Le Voci del Tempo è una compagnia che in quasi dieci anni ha messo insieme centinaia di esibizioni in tutta Italia. I loro spettacoli inseguono il profilo di un personaggio storico o le contraddizioni di un’epoca. Anche in questa occasione musica, parole, emozioni e ricerca tracciano la via per un nuovo racconto dal grande valore civile e dagli obiettivi importanti: se è vero che Antonio Gramsci è uno degli intellettuali del Novecento italiano più tradotti e più studiati al mondo, è altrettanto vero che la sua vicenda merita di incontrare ed ispirare un pubblico sempre più ampio, al di fuori dell’ambito della ricerca accademica, dell’indagine filosofica, della teoria politica.