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Cult Fiction episodio 16 puntata del 9 giugno 2017

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Cult Fiction episodio 16 puntata del 9 giugno 2017
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Oggi su Cult Fiction : 47 metri , come ospite abbiamo Emanuela Pacotto e il racconto sonoro di oggi e Old Boy.

La recensione cult di oggi: 47 metri.

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Tore Seduto, timoniere della rubrica di approfondimento cinematografico, Cult Fiction, giunto alla ventitreesima puntata, ha portato avanti il programma meglio del 3D, dalle 20 alle 21 su Unica Radio.

47 metri è un film del 2017 diretto da Johannes Roberts.Durante un viaggio in Messico, due sorelle, Kate e Lisa, si lasciano convincere da due ragazzi del posto a fare un’immersione all’interno di una gabbia per osservare gli squali. Una volta dentro l’acqua, la fune di sostegno della gabbia si spezza e le due precipitano con essa rimanendo intrappolate sul fondo dell’oceano a 47 metri. Con una riserva d’aria di 60 minuti nelle acque infestate da squali bianchi, Kate e Lisa tentano di mettersi in salvo. La barca che le aveva portate a largo le abbandona per tornare dopo pochi minuti ad aiutarle. Tore Seduto spiega che questo film manca la suspense perché nei minuti introduttivi  ci sono 2 minuti che rivelano cosa accadrà, un altro punto a sfavore e la resa grafica  degli squali.

Ospite cult  di oggi : Emanuela Pacotto.

L’ospite di oggi su Cult Fiction Emanuela Pacotto  è una doppiatrice e attrice italiana, nota soprattutto per avere doppiato molti personaggi di serie animate giapponesi, tra cui i più importanti Jessie nella serie Pokémon, Nami nella serie One Piece, Bulma nella serie Dragon Ball e Sakura Haruno nella serie Naruto. Un altro ruolo importante è quello di Twilight Sparkle nella serie animata My Little Pony – L’amicizia è magica.Risultato immagini per emanuela pacotto

È lei stessa una fan degli anime e si prodiga attivamente per la diffusione della cultura pop giapponese partecipando a numerose fiere ed eventi, esibendosi con le voci dei suoi personaggi celebri e cantando alcune sigle originali in lingua giapponese.Talvolta, nei titoli di coda, viene erroneamente accreditata come Manuela Pacotto.

Racconto sonoro : Old Boy.

Oggi su Cult Fiction  parliamo di Old Boy  è un film del 2003 diretto di Park Chan-wook, vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2004.

Tratto dal manga omonimo di Nobuaki Minegishi e Garon Tsuchiya, fa parte della cosiddetta trilogia della vendetta del regista, iniziata nel 2002 da Mr. Vendetta e conclusa nel 2005 da Lady Vendetta.

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1988. Oh Dae-su è un uomo comune che il giorno del quarto compleanno di sua figlia, dopo essere stato rilasciato dalla polizia (che lo aveva arrestato per ubriachezza molesta), viene rapito. L’uomo si risveglia e scopre di essere rinchiuso in una piccola e squallida cella-appartamento, dalla quale è impossibile fuggire: è dotata di un letto, un bagno ed una vecchia TV con pochi canali. Ed è proprio guardando il telegiornale che Dae-su, intrappolato e sconvolto, apprende dell’omicidio della moglie e che viene attribuito a lui.

Distrutto dalla notizia e logorato dalla prigionia che dura mesi e poi anni, l’uomo, ignaro delle ragioni di questa tortura psicologica, tenta il suicidio più volte, ma viene sempre salvato dai suoi misteriosi carcerieri. Dae-su un giorno riesce ad aprire una breccia in una parete, ma scopre di trovarsi in un grattacielo. Gli anni passano: per non impazzire Dae-su passa il tempo scrivendo, allenandosi nella shadowboxing contro il muro e cercando invano di capire chi possa odiarlo a tal punto da fargli questo.

Quindici anni dopo, di punto in bianco, Dae-su viene narcotizzato e si risveglia in una valigia: fuoriuscendone, scopre di esser stato liberato e di trovarsi sul tetto di un palazzo. Vagando per la città, un barbone gli si avvicina e gli consegna un portafoglio pieno di banconote di grosso taglio e un cellulare, che lo mette in contatto con il suo misterioso rapitore. L’uomo lo sfida: se vuole sapere chi è e perché lo ha imprigionato, ha cinque giorni di tempo per trovarlo, trascorsi i quali sparirà per sempre. Dae-su si reca in un ristorante di sushi per mangiare del pesce e qui fa la conoscenza della cuoca Mi-do, che da subito mostra interesse per lui, ma poco dopo sviene tentando di mangiare un polpo vivo.

La giovane donna, affezionataglisi, lo porta a casa sua e, resistendo al tentativo dell’uomo di averla subito, gli confessa di sentirsi anche lei attratta e che gli si concederà quando sarà pronta. Dae-su le racconta la propria storia ed i due cominciano ad investigare su chi possa essere il rapitore. Dapprima si recano in ogni ristorante ed albergo della città assaggiandone i ravioli al vapore (unico pasto quotidiano durante tutta la prigionia), finché Dae-su trova quello giusto riuscendo addirittura a risalire all’edificio dove vengono regolarmente consegnati, quello della sua prigionia: dopo essersi infiltrato nell’edificio, Dae-su sfoga la propria furia omicida, massacrando a colpi di martello molti uomini, per poi catturare il loro capo, Park Cheol-woong, un individuo viscido che, dopo una brutale tortura, gli rivela che il palazzo è una struttura segreta di detenzione, in cui si possono rinchiudere a pagamento le persone e che tutto quel che sa è che il motivo per cui Dae-su è stato imprigionato lì è che “parlava troppo”.

Dae-su riesce anche ad avere il nome della persona che lo ha fatto rinchiudere lì: si tratta del ricco uomo d’affari Lee Woo-jin. Dae-su si reca nel grattacielo in cui vive e ha la peggio contro la guardia del corpo dell’uomo; Lee Woo-jin inoltre rivela a Dae-su di aver subito un intervento al cuore e che se venisse malmenato potrebbe morire, lasciando Dae-su ignaro sul motivo della sua prigionia. Contemporaneamente, il misterioso magnate lancia una nuova sfida: Dae-su ha altri cinque giorni di tempo per svelare il mistero del proprio rapimento oppure Mi-do sarà trovata e uccisa. Poco dopo, la ragazza si concede a Dae-su e questi, grazie all’amico No Joo-hwan, scopre che lui e Lee Woo-jin hanno frequentato la stessa scuola superiore e così ricorda: il suo ultimo giorno nell’istituto, Dae-su aveva scoperto che Lee Woo-jin e la propria sorella si amavano e li aveva sorpresi appartati: trovando la cosa divertente, aveva sparso la voce per l’istituto. Successivamente, la ragazza si era suicidata per la vergogna gettandosi in una diga. Scoperto il motivo della vendetta, Dae-su chiede a Park Cheol-woong (che odia Lee Woo-jin perché lo ha gravemente menomato) di vegliare su Mi-do fintanto che lui non avrà eliminato il suo avversario, e così fa rinchiudere la ragazza per qualche giorno nella sua stessa cella.

Arrivato nell’attico di Lee Woo-jin, Dae-su parla con lui e riconosce la sua colpa chiedendo perdono, ma l’uomo gli rivela una serie di notizie sconvolgenti: sia lui che Mi-do sono stati condizionati mentalmente perché si innamorassero, mediante l’ipnosi e l’agopuntura; Mi-do, in realtà, è sua figlia (di cui Dae-su non aveva più notizie da 15 anni ed è stata data in adozione quando suo padre è sparito e sua madre è stata assassinata). Dae-su ha una colluttazione con la guardia del corpo, avendo la peggio; quest’ultimo poi però viene ucciso dallo stesso Lee Woo-jin. Questi prosegue rivelando che l’infame Park Cheol-woong lavora ancora per lui e che quindi Mi-do è nelle sue mani: la ragazza non verrà uccisa come nei patti, ma le verrà rivelata l’identità del padre.

Dae-su supplica Lee in ginocchio, gli giura eterna fedeltà promettendo di essere il suo cane a vita (suscitandone l’ilarità) e infine si taglia un pezzo di lingua. Lee Woo-jin decide di interrompere la propria vendetta ai danni di Dae-su, dicendo a Park Cheol-woong di lasciare andare Mi-do senza rivelarle l’identità del padre e congedando Dae-su. Poco dopo, Lee Woo-jin si suicida. Dae-su, di nuovo solo e distrutto nel fisico e nell’anima, decide di ricorrere di nuovo all’ipnosi per dimenticare la verità. Subito dopo, visibilmente provato ed invecchiato, viene ritrovato da Mi-do, che gli confessa il suo amore e lo abbraccia; Dae-su sorride, ma subito prorompe in una smorfia di dolore, lasciando il dubbio se l’ipnosi abbia effettivamente cancellato la consapevolezza dell’atroce rivelazione.

Tore Seduto, timoniere della rubrica di approfondimento cinematografico, Cult Fiction, giunto alla ventitreesima puntata, ha portato avanti il programma meglio del 3D, dalle 20 alle 21 su Unica Radio.

About Pieregidio Porcu

Ragazzo della provincia di cagliari di professione faccio il barman mi piace molto visitare posti nuovi e conoscere nuove culture, le mie passioni sono la lettura di libri di storia antica oppure sulla mia professione e ovviamente il calcio

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