Da venerdì 8 a domenica 10 dicembre, Road Sweet Home.
Road Sweet Home (“Strada dolce casa”) è il titolo della tre giorni festivaliera in scena da domani, venerdì 8 a domenica 10 dicembre, in alcune delle vie e degli angoli più preziosi di Alghero. Un appuntamento che apre il lungo programma di eventi “Més Que Un Mes”, organizzato dal Comune di Alghero e dalla Fondazione Meta fino al 20 gennaio. “Road Sweet Home” (“Strada dolce casa”) è dunque il titolo che, inevitabilmente, rimanda ai temi di “On the road” (“Sulla Strada”), il capolavoro di Jack Kerouac scritto nel 1951 e ispiratore di un movimento artistico, poetico e letterario che invita ancora oggi a uno stile di vita basato sul nomadismo e sulla capacità di purificazione messa in atto dal vivere, appunto, sulla strada. E a quel rigenerante e al tempo stesso elettrizzante vagabondaggio di idee, epicentro di creatività e architetture immaginifiche, si ispirano Don Pasta, Fabio Marceddu e Olivier Grossetête, ovvero il tris di artisti internazionali reclutati dalla direzione artistica di Expopteatro. Un trittico di spettacoli – non a caso tre è numero perfetto, simbolo del ternario e risoluzione del conflitto dualistico – scelto per animare l’eclettico calendario dicembrino del festival, predisponendo l’intera cittadinanza algherese, ma anche i tanti turisti e visitatori, a godere dei numerosi appuntamenti in vista delle attese festività natalizie.
Fedele alle intriganti espressioni della cultura pop e a quella rinnovata sensibilità poetica che si ispira ai cortocircuiti tra arte e vita, la vetrina di spettacoli di “Road Sweet Home” include un mosaico di performances teatrali e multimediali, feste e allestimenti site-specific, atelier e dj-set con cucine d’assalto il cui obiettivo è coinvolgere e stupire attivamente il pubblico, invitandolo in modo diretto a quell’interazione e purificazione artistica di kerouachiana memoria che è poi uno dei pilastri ispiratori del festival. Il pubblico, inteso come ingrediente attivo della manifestazione, sarà dunque chiamato a un’operatività artistica capace di attivare la percezione del bene comune a partire dagli atelier e laboratori, organizzati negli spazi dell’antico mercato cittadino, tra le mura della Torre San Giovanni e nel rinato gioiello architettonico di Lo Quarter.