Antonio Falda è nato a Cautano, un paesino in provincia di Benevento, si trasferirà poi a Cagliari nel 1971 e da 10 anni vive a Capoterra paese di origine della moglie dove per alcuni anni è stato dirigente della società locale di rugby.
E’ proprio il rugby ispira il suo libro, una raccolta di racconti brevi in cui utilizzando il rugby come filo conduttore racconta le storie non solo dei protagonisti che animano una partita ma anche quelle di chi spesso sta dietro le quinte lavorando per far sì che ogni domenica lo spettacolo abbia luogo.
Il libro non è prettamente sportivo, il Rugby diventa una scusa per raccontare brevi storie di vita e si intitola: ” Novelle ovali. 35 storie di rugby e di vita”.
Parole di Martin Castrogiovanni:
“Se c’è una cosa che questo sport alimenta, e che penso emerga in queste pagine, è il senso dell’amicizia che c’è tra di noi. Il rugby non è soltanto montagne di muscoli che sbattono tra loro per ottanta minuti. è soprattutto cuore, sacrificio, senso di appartenenza. è quel legame che ti tiene stretto ai tuoi compagni per tutta la vita.
Nei racconti di Antonio ho ritrovato l’atmosfera, il calore e lo spirito di ciò che ti insegnano fin da bambino: vincere o perdere ma sempre a testa alta, cercando di lasciare tutto in campo. Più volte, leggendo, mi sono immedesimato nei protagonisti di queste storie.
Un attimo prima del fischio dell’arbitro, nel momento in cui sto entrando in campo, penso alla mia terra, ai miei cari, alla mia famiglia, mentre afferro la maglia del mio compagno per entrare in mischia o in una mail, so che intorno a me ci sono tutte quelle persone che animano e fanno vivere questo mondo: quello che porta la bottiglia d’acqua, quello che a fine partita metterà tutto a posto, quella moglie che aspetta paziente, seduta sugli spalti, quel ragazzo che si allena da solo, quel guardiano che, dopo aver spento le luci, chiuderà il cancello del campo…” .