Il genio di Caravaggio e la passione del grande critico d’arte creano un connubio capace di affascinare
Sgarbi conduce lo spettatore in un viaggio nella vita e nelle opere di Caravaggio, pittore lombardo vissuto tra il Cinquecento e il Seicento.
Una vita sregolata, fatta di eccessi e contrasti, così come la sua arte, ricca di significati allusivi. Fedele al vero e alla sua cruda raffigurazione, dipinse i suoi soggetti con potenza drammatica e forza narrativa, rappresentando un punto di rottura rispetto al manierismo figurativo che lo aveva preceduto. I giovinetti, le figure femminili, i martiri decapitati e i corpi segnati dalla paura o dalla malattia, emergono dalla tela in tutto il loro realismo.
Una sorta di precognizione di ciò che si può ottenere grazie alla fotografia. A sottolineare la modernità di Caravaggio, Sgarbi suggerisce anche un parallelo con Pier Paolo Pasolini, accostando i suoi «Ragazzi di vita» ai volti comuni, ritratti nelle tele del pittore quattrocento anni prima, e svelando analogie tra i due artisti, simili persino nella morte, l’uno assassino e l’altro assassinato.
Il 28 marzo 2018, ore 21, all’auditorium del Conservatorio di Cagliari, i biglietti sono in vendita presso Box Office Sardegna.