Una ricerca , condotta nell’ambito del progetto europeo ‘Cupido’, ha dimostrato l’efficacia sperimentale di un nuovo approccio terapeutico per il trattamento di disturbi cardiovascolari.
Ricercatori dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica (Irgb) di Milano hanno disposto un approccio terapeutico innovativo e non invasivo per il trattare i disturbi cardiovascolari. Il metodo, descritto su Science Translational Medicine, è basato sull’inalazione di nanoparticelle ‘caricate’ con farmaci capaci di arrivare rapidamente al cuore. La ricerca è stata condotta nell’ambito di “Cupido“, che ha lo scopo di individuare nuove soluzioni terapeutiche basate sulle nanotecnologie in ambito cardiovascolare.
“Il merito è di un’innovativa molecola da noi brevettata che riesce ad essere facilmente assimilata dalle cellule cardiache e, quindi, a trasportare il farmaco”,
spiega Daniele Catalucci (Irgb-Cnr), coordinatore del progetto.
“L’idea è quella di riprodurre i meccanismi tramite i quali, alcune particelle derivanti dall’inquinamento automobilistico o da processi di combustione, una volta respirate riescono ad arrivare al cuore. Abbiamo, cioè, sviluppato una ‘navetta terapeutica’ biocompatibile capace di viaggiare all’interno del corpo umano; questa, esattamente come le particelle tossiche, arriva al cuore semplicemente per inalazione: qui il farmaco viene rilasciato senza necessità di metodologie invasive per il paziente”.
Le sperimentazioni
Una prima sperimentazione condotta su modelli animali ha mostrato risultati positivi, migliorando situazioni di scompenso cardiaco e di insufficienza del miocardio. Sebbene saranno necessari ulteriori studi prima della possibile applicazione all’uomo, questi risultati apriranno ricerca e sarà rivolta prevalentemente al trattamento dei tumori. Per l’Università di Parma hanno preso parte al lavoro anche Silvana Pinelli, Rossella Alinovi e Stefano Rossi del Dipartimento di Medicina e Chirurgia e Francesca Ravanetti del Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie.
Sono partner del progetto Cupido, oltre al Cnr, Charité University Medicine (Berlino), Imperial College (Londra), Simula Research Laboratory, Bet Solutions, In srl, Nemera, Cambridge Innovation Technologies Consulting Ltd, Sanofi, Fin-Ceramica di Faenza, Life Corporation S.a. e l’impresa spin off dell’Università di Parma PlumeStars.
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