La manifestazione Global Game Jam è stata l’occasione per fare il punto su un settore che in Sardegna cresce sempre più.
Dal gioco all’industria sarda dei videogame. Dieci giochi creati nell’arco di 48 ore non stop. Questo il bilancio della Global Game Jam a Cagliari che quest’anno ha spento la sua seconda candelina. L’evento ha radunato alla Fiera programmatori, musicisti, sceneggiatori, game designer e studenti uniti dalla comune passione per i videogiochi. Cinquantadue in totale i partecipanti, un numero che vale a Cagliari il quinto posto in Italia dopo Milano, Torino, Roma e Pisa.
Quest’anno il tema, uguale in tutto il mondo e sul quale i ‘jammers’ hanno lavorato, è stato quello della “trasmissione” declinato nei modi più disparati. Ma la due giorni dedicata alla Global Game Jam organizzata dall’associazione Fabbricastorie è andata oltre il gioco in senso stretto. Ha indagato la nascente industria dei videogiochi in Italia.
Se n’è parlato durante il convegno “Get ready! L’industria dei videogiochi ai nastri di partenza”. Una prospettiva l’ha delineata Andrea Dresseno dell’Italian Videogame Program che ha posto l’accento sul turismo: “C’è un impatto, una relazione concreta tra i giochi e i luoghi in cui sono ambientati. Pensiamo al caso di Monteriggioni, in Toscana, in cui è stato ambientato Assassin’s Creed: un posto che non tutti conoscevano ma che ha registrato un aumento di visitatori dopo la pubblicazione del videogioco. Il nostro obbiettivo come ‘italian videogame program’ è far capire il potenziale dell’ambientazione dei videogiochi nel mondo reale. Stiamo lavorando con sedici regioni, compresa la Sardegna, affinché in Italia vengano sviluppati videogiochi che prendano in considerazione il territorio”.
La Film Commission Sardegna, tramite la direttrice Nevina Satta, ha annunciato la propria disponibilità nei confronti dei creatori di videogame sia per svolgere i propri compiti istituzionali sia per quanto riguarda la ricerca di fondi. Linea di apertura anche da parte di Valter Songini di Sardegna Ricerche.