L’attacco al popolo di Afrin, portato avanti per mezzo di bombardamenti indiscriminati sui villaggi e le città, ha già causato decine di vittime civili.
Dal 20 gennaio con la complicità della comunità internazionale, il secondo esercito della NATO, l’esercito turco, ha dichiarato guerra al popolo di Afrin. Per questo motivo martedì 6 febbraio alle ore 18.00 nel Teatro Fucina del Crogiuolo alla La Vetreria Pirri (Ca) in Via Italia, n°63 si svolgerà l’assemblea organizzata dalla Rete Kurdistan Sardegna a sostegno della resistenza del popolo di Afrin.
In questi giorni gli uomini e le donne dello YPG/YPJ stanno resistendo con lo stesso eroismo e la stessa determinazione mostrati nel 2014 a Kobane, quando gli occhi del mondo erano rivolti verso la loro battaglia contro l’Isis. Eppure, l’attacco che oggi muove contro di loro il governo turco è motivato dagli stessi intenti che già l’avevano portato ad armare l’Isis: la distruzione del progetto politico di convivenza pacifica e solidale tra i popoli della Siria promosso dai Kurdi e l’imposizione nella regione del fascismo islamista che Erdogan sta già imponendo in Turchia.
L’attacco al popolo di Afrin, portato avanti per mezzo di bombardamenti indiscriminati sui villaggi e le città, ha già causato decine di vittime civili, straziate da armi fornite dagli stati europei (carri armati tedeschi, elicotteri italiani) e armi proibite dalle convenzioni internazionali (napalm). La sproporzione delle forze in campo è enorme, la solidarietà internazionale è determinante. Da Kobane ad Afrin i curdi lottano per l’umanità.