La forza espressiva e l’arte visionaria di Danio Manfredini per un viaggio nel mondo di Jean Genet.
Un pubblico numeroso ha applaudito a Cagliari “Cinema Cielo”, pièce cult e premio Ubu 2004. In scena al Teatro Massimo e inserito nella programmazione di Sardegna Teatro, mostra una folla di anime perdute, sparse tra le poltroncine di una vecchia sala a luci rosse. Tra incontri casuali e rapporti fugaci, riecheggia la colonna sonora di un immaginario film ispirato al romanzo dello scrittore, drammaturgo e poeta francese ‘Nostra signora dei fiori’.
Frammenti di dialogo, confessioni, interrogatori, si intrecciano al vissuto dei personaggi sulla scena in una platea speculare a quella del teatro. Nel buio della sala cinematografica, come fantasmi di uno spettacolo di un tempo, si aggirano figure emblematiche di una umanità dolente. Ognuno vive il suo sogno, la propria fantasia, in cerca di una qualche forma d’amore. Corpi in vendita e potenziali clienti, solitudini inconsolabili abitano l’atmosfera nostalgica di un vecchio cinema abbandonato.
Si staglia sullo sfondo la figura malinconica di una trans che accoglie in sé tutto il dolore in un tenero, immortale abbraccio. A contrasto con l’irrompere surreale della cassiera dalla voce stridula che riporta la narrazione sul piano della concretezza, tra pellicole rovinate e furti di televisori.
In scena oltre a Manfredini, Patrizia Aroldi, Vincenzo Del Prete, Giuseppe Semeraro. Le luci sono di Maurizio Viani, realizzazione colonna sonora di Marco Olivieri, con musiche tra le altre dei Pink Floyd, Bob Dylan. Lo spettacolo è prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival Santarcangelo dei Teatri.Ottanta minuti per un meta racconto evocativo e struggente.
Un omaggio all’amato Genet da parte di Danio Manfredini, uno tra gli artisti più interessanti della scena contemporanea, tra i pochi capaci di incarnare quella crudele poesia.