E’ uscito in Italia e all’estero Sofia il nuovo album del Sofia Trio, prodotto dall’etichetta Dodicilune.
Il Sofia Trio nasce nell’estate del 2015, da un’idea del chitarrista Mario Meloni e del batterista Luca Deriu e dall’incontro con il contrabbassista Fabrizio Fogagnolo.
Influenze jazz e un repertorio originale con e brani politematici, dove la struttura formale incontra l’improvvisazione più spinta: una cifra di stile che contraddistingue il trio e lascia l’ascoltatore in bilico tra la ricerca delle strutture e la disgregazione della forma, il tutto in un sound che spazia dal jazz europeo a quello più afro, fino al contemporaneo.
La conoscenza, ci dice Stefano Zenni nella sua Storia del Jazz, «sorge dalla migrazione: gli esseri umani, adattandosi a qualsiasi ecosistema, utilizzano gli spostamenti per accrescere il sapere». E trasferendo se stessi, trasferiscono culture, lingue, beni e producono «nuovi stili di vita sempre porosi e vitali».
Come il jazz, Sofia è scienza, sapienza, è la musa ispiratrice e l’impronta concettuale dell’album del trio. Nove tracce che si muovono su temi apparentemente distanti, eppure semanticamente legati all’esplorazione di linguaggi, volti, mondi diversi. E’ quell’istinto ad andare oltre, ad approfondire, ad assaporare, a conoscere. Sofia è un album dinamico, personale e di gusto. La sessione ritmica è coesa, e questo dona un bell’amalgama di fondo al disegno narrativo della chitarra di Meloni. Gioco, ironia, e una tenerezza deliziosa. La voce della piccola Sofia ne racchiude un momento. Chiude la traccia finale arricchita dalla chitarra di Battista Giordano.
GUARDA L’INTERVISTA