Dal 14 aprile al 30 settembre è visitabile al Museo archeologico di Cagliari la nuova mostra su Sant’Efisio.
E’ stata inaugurata al Museo Archeologico di Cagliari la prima mostra dedicata a Sant’Efisio, “Efisio . Martirizzato dai romani, santificato dai cristiani, venerato dai contemporanei”, con questa esposizione l’istituzione museale cagliaritana e il Polo Museale della Sardegna colgono l’occasione per aprirsi al territorio portando all’interno del museo un simbolo della tradizione sarda e cagliaritana, forte espressione identitaria della comunità. Durante l’inaugurazione una delle statue raffiguranti il Santo, custodita dalla confraternita nella chiesa di Stampace, ha fatto il suo ingresso al museo accompagnata dai confratelli, questo ingresso, fortemente simbolico, ha rappresentato un modo per suggellare la collaborazione per la realizzazione della mostra tra il museo e l’Arciconfraternita del Gonfalone di Sant’Efisio Martire.
Parlare di Sant’Efisio offre al museo la possibilità di raccontare la collezione archeologica con una nuova chiave di lettura, esponendo opere per la prima volta, come i preziosi plutei in marmo dell’Isola di San Macario della zona di Pula. Attraverso la storia di Sant’Efisio il percorso espositivo descrive anche i secoli di storia della nostra città, da quando il martire era in vita, in epoca romana, fino ai giorni nostri in cui la figura del Santo è diventata un segno di appartenenza alla comunità, motivo di forte unione e devozione.
La mostra si articola in vari momenti, all’inizio i visitatori si ritrovano immersi nella Cagliari e nella Nora del tempo di Efisio, soldato romano che giunge in città per combattere i cristiani; con l’occasione le opere del museo archeologico riprendono vita, sapientemente illuminate ed esposte nell’allestimento curato da Roberto Concas, restituiscono attraverso il racconto in prima persona proprio di Efisio uno spaccato della Karales romana. Viene dato particolare risalto al momento della passione e del martirio di Sant’Efisio, in una sala dedicata, il simulacro settecentesco raffigurante Sant’Efisio dell’artista A. G. Lonis è stato posizionato di fronte alle sculture che rappresentano figure di potere di Roma, che in questo modo evocano gli autori del martirio.
L’ultima parte dell’esposizione, impreziosita anche dai prestiti di alcuni documenti provenienti dall’Archivio di Stato, racconta la venerazione e la devozione che ormai da secoli si è diffusa nella popolazione nei confronti del Santo. Viene offerta un’esperienza suggestiva, uno straordinario esempio di come il museo si lega al territorio, e diventa luogo di narrazione e di mediazione tra la comunità e la sua cultura e la sua storia di cui essa in questo modo si riappropria. La mostra, interamente tradotta in inglese, sarà visitabile fino al 30 settembre e i temi riguardanti la vita del Santo saranno approfonditi in un fitto calendario di conferenze consultabile nel sito e nella pagina Facebook del museo.