Ricercatori di Ingegneria e Medicina dei due Atenei sardi lavorano con un gruppo di aziende ad un protocollo di recupero completamente telemonitorato per utenti colpiti da ictus per risparmiare tempo e denaro.
Si terrà nel pomeriggio di venerdì 20 aprile nei locali dell’ex Teatro anatomico dell’Università di Cagliari il kickoff meeting del progetto DoMoMEA sulla teleriabilitazione del paziente con ictus, coordinato da Danilo Pani, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica. Con lui interverranno Andrea Cereatti, del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Sassari, Marco Monticone, del Dipartimento di Scienze mediche e Sanità pubblica dell’Università di Cagliari, e le imprese che collaborano con i ricercatori.
Si tratta di un team nato dalla collaborazione (formalizzata in ATI) fra i due atenei sardi, al quale aderiscono anche numerose aziende del settore. DoMoMEA – finanziato da Sardegna Ricerche – intende realizzare soluzioni tecnologiche ad alto valore aggiunto per la teleriabilitazione domiciliare dei pazienti dimessi dalle strutture riabilitative ma ancora bisognosi di un periodo di recupero motorio.
Il progetto si focalizza sulla riabilitazione di pazienti con deficit neuromotori conseguenti ad ictus cerebrale, e punta alla realizzazione di un sistema per l’erogazione di un protocollo riabilitativo domiciliare telemonitorato completo, personalizzato in funzione delle esigenze dei singoli pazienti e volto alla riduzione della disabilità percepita dagli stessi.
Attualmente non esistono a livello internazionale soluzioni per i pazienti ischemici in dimissione simili a quella proposta da DoMoMEA.
Per un territorio come quello sardo, caratterizzato da una bassa densità di popolazione su un’area molto vasta, il vantaggio dei sistemi di telesalute è evidente: “Il sistema proposto da DoMoMEA è in grado di superare i limiti della riabilitazione tradizionale – spiega Danilo Pani – perchè risolve le difficoltà logistiche rendendo il sistema accessibile a tutti, persino in realtà rurali e poco servite dai tradizionali sistemi di riabilitazione, e permette di abbattere i costi, garantendo al contempo un uso efficiente delle risorse sanitarie. Le stesse tecnologie e metodologie sviluppate possono essere facilmente re-impiegate in altri contesti di teleriabilitazione, ampliandone significativamente orizzonti e prospettive”.
Il sistema a cui stanno lavorando i ricercatori sfrutta sensori inerziali, depth-camera ed ausili sensorizzati per l’analisi quantitativa del movimento del soggetto durante l’esercizio riabilitativo, fornendogli feedback di vario tipo (visivi, uditivi e vibrotattili). Il paziente è coinvolto nella sua riabilitazione grazie a interfacce semplici implementate su TV o tablet mediante, che implementano l’approccio dell’exergaming per una maggiore partecipazione e una riduzione degli abbandoni. Gli esercizi comprenderanno componenti di recupero articolare, recupero stenico, della coordinazione, di inibizione della spasticità (se presente), mirando al miglior ricondizionamento neuromotorio possibile sulla base delle abilità recuperabili.
DoMoMEA è uno dei 35 progetti collaborativi promossi da Sardegna Ricerche attraverso il Programma “Azioni cluster top-down” ed è finanziato grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020. I progetti cluster sono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese del settore o di settori affini, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori.
Come per tutti i progetti cluster, anche per DoMoMEA vale il principio della porta aperta: tutte le imprese del settore interessate a partecipare possono chiedere di entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento, inviando il modulo di adesione, scaricabile dal sito di Sardegna Ricerche (www.sardegnaricerche.it) dove è anche disponibile la scheda di progetto con una sintetica descrizione delle attività previste e l’elenco delle imprese a tutt’oggi coinvolte.