Amore, lavoro, miti da sfatare, ironia: dopo aver conquistato il Festival di Sanremo, Lo Stato Sociale è pronto per il tour estivo.
Il secondo posto al Festival di Sanremo non ha cambiato il modo di stare sul palco de Lo Stato Sociale. Sono sempre i soliti cinque ragazzi di Bologna che amano fare musica e lasciare un segno. Un segno lo hanno lasciato anche sul palco dell’Ariston. Ora tutti sanno chi sono i cinque scapigliati che, tra un Primo Maggio e l’altro, avevano già conquistato pagine e pagine di giornali. C’è anche un best of, intitolato “Primati”, per farsi conoscere al pubblico generalista. Ma a quanto pare la Sovrintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio non ha guardato Sanremo, e ha bloccato tutto. Infatti la data di Piazza Maggiore di Bologna è stata provvisoriamente bloccata. La band non è “adatta culturalmente” a suonare nella piazza del capoluogo emiliano. Eppure loro la cultura la producono da dieci anni con migliaia di persone che partecipano ogni anno ai loro live. Spettinati, mal vestiti, surrealmente appariscenti, ma sanno fare musica. Grazie al lavoro di band come Lo Stato Sociale i giovani sono tornati a popolare i concerti tra festival, club, palazzetti e piazze.
Amore, politica e impegno si mischiano in testi spregiudicati pregni di ironia. Spesso questo stile ha portato un paragone pesante, quello con Rino Gaetano. Forse impossibile non fare confronti dopo Sanremo, con Rino che su quel palco con “Gianna” prese un po’ in giro tutti. Questo paragone, spesso fatto con critica, non ha mai preoccupato il collettivo bolognese. Infatti essere accostati a una voce come quella di Rino Gaetano, nel bene e nel male, non può che essere un complimento. Perché alla musica italiana mancavano ironia, amore, politica, società e quotidianità tutto in un unico mix. Ora abbiamo di nuovo questa testualità e dovremo esserne contenti, perché la musica italiana in questo momento storico ne ha davvero bisogno.
Ascolta l’intervista a Lo Stato Sociale.