Galeffi, ennesimo talento della scena indie romana, sforna un singolo con i cori dei Beatles e il pianoforte di Cremonini.
Ormai ci siamo abituati ai talenti indie romani. Dopo i blasonati Calcutta, I Cani e Thegiornalisti ecco le altre nuove leve. Tra queste c’è sicuramente Galeffi che si è presentato in stile con “Scudetto“. La sua Roma non avrà vinto il campionato, ma il giovane artista si è potuto consolare con una semifinale di Champions e un tour invernale che ha toccato i migliori club italiani e alcune capitali europee. A sancire questo esordio c’è la partecipazione al MI AMI, il festival dell’indie italiano per eccellenza. Ma non sarebbe potuta essere una “bella stagione” senza un nuovo singolo da portare sui palchi dei festival nei prossimi mesi. Galeffi sceglie di chiudere il cerchio, probabilmente quasi costretto a tirare le somme di una relazione che lo ha fatto sentire come “Tottigol”.
“Uffa” si presenta musicalmente come prosecuzione naturale del disco d’esordio di Galeffi: qualche coro alla Beatles, chitarra acustica e pianoforte alla Cremonini. Formula decisamente pop, ma funzionale e ben equilibrata. L’arrangiamento è efficace e accompagna bene una testo da “presa a male” come si suol dire nella Capitale. Galeffi ci canta quello che in una relazione non sta andando bene tra sgambetti, biglietti per l’infero e corna (non solo quelle contro la sfortuna). Geniale e inedito il videoclip di presentazione di “Uffa”: una ragazza prosperosa di bella presenza è impegnata in una televendita di cornetti napoletani porta fortuna. Il gioco di collegamenti semantici e ironici è da premiare.
Sicuramente il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette e questo altro anno giocherà con la maglia numero dieci.