Non è tutto oro quel che luccica e infatti i problemi non mancano. Le piste ciclabili esistenti potrebbero essere più curate e dovrebbe esserci più controllo. E infatti a credere nella bicicletta è anche la Regione che nel 2015 ha riconosciuto le ciclovie e la mobilità ciclistica come “fattore strategico” nella pianificazione regionale delle infrastrutture prioritarie. In programma, con 225 milioni di euro, c’è la realizzazione della rete ciclabile della Sardegna. Un’isola percorsa da 2700 chilometri di piste ciclabili tra nuraghi, strade e natura grazie a 42 itinerari. Di questi, cinque progetti sono stati già avviati: si tratta dei percorsi tra Alghero-Badesi (115km), Ozieri-Bosa (164km), Chia-Villasimius (150 km), Cagliari-Isili (114 km), Tharros-Oristano (134km).
Nella rete ciclabile sarda, studiata da Regione, Arst e Cirem (Centro Interuniversitario Ricerche Economiche e Mobilità) c’è spazio anche per la ciclovia turistica della Sardegna il cui progetto nel 2017 è stato riconosciuto di interesse nazionale dal Governo. 1230 chilometri di piste ciclabili collegati alle principali porte di accesso all’Isola lungo quattro direttrici: Alghero-Cagliari (538 km); Santa Teresa di Gallura-Cagliari (508 km); Porto Torres-Santa Teresa di Gallura (120 km); Dorgali-Macomer (70 km). Non tutto sarà immediato ma la strada della, lenta, rivoluzione in bicicletta è segnata.