Venerdì 15 giugno alle 20.45 al Circolo del Cinema Laboratorio28, in via Montesanto 28 a Cagliari, si terrà un incontro con la regista Silvia Maggi
Venerdì 15 giugno alle 20.45 al Circolo del Cinema Laboratorio28, in via Montesanto 28 a Cagliari, si terrà un incontro con la regista Silvia Maggi; a seguire verrà proiettato e discusso il documentario “26 de diciembre” di S. Maggi e S. Radicioni (Spagna 2017, 59′). L’iniziativa è inserita all’interno della Queeresima 2018.
26 de diciembre segue il processo di fondazione di una casa di cura autogestita per anziani LGBTQ, ad opera della Fundación 26 de Diciembre a Lavapies, Madrid. Documentando la vita quotidiana all’ interno della comunità, questo lavoro s’interroga intorno alla cura, la vita in comune e l’attivismo politico in tempi di cambiamento sociale. Quali sono le esperienze, bisogni e sogni, una volta che si passa una certa età, e come si fa a reagire e dare voce a questo paesaggio in cui sono presenti l’isolamento, la discriminazione e la stigmatizzazione?
La regista
La regista Silvia Maggi e la ricercatrice Silvia Radicioni, dopo il documentario “Welcome home” (Germania 2014, 30′), girato all’interno della comunità/residenza Lebensort Vielfalt, una delle prima comunità intergenerazionali per anziani LGBT in Europa, proseguono la loro indagine sui rapporti di assistenza e cura in contesti non etero-normati. A partire dalla constatazione delle trasformazioni occorse anche in seno alla “famiglia tradizionale” del mondo eterosessuale, le registe esplorano la necessità di creare uno spazio comunitario dove prendersi cura di sé e delle altre, fuori dalla classica dinamica figli/e-genitori e fuori dalla “cura clinica”, ovvero l’ospizio. In un contesto LGBTQ bisogna pensare che ulteriori difficoltà si presentano poiché, oltre allo stigma della vecchiaia, c’è il fattore dell’omo/transessualilità che va ad aggravare la posizione di potenziale marginalità delle persone rimaste sole.
“Credo che quello che insegnano entrambi i nostri documentari sia a fare i conti con i nostri privilegi e ridare importanza alla “comunità. Questa è la risposta e la medicina alla solitudine di una società capitalista dove se non produci e non hai nessun legame intimo o familiare, non vali più niente.” (Silvia Maggi)
L’incontro e la proiezione vanno a chiudere gli appuntamenti previsti a Laboratorio28 per la Queeresima, il percorso politico di riflessione organizzato da Arc Cagliari in collaborazione con associazioni ed enti culturali del territorio, che unisce la Giornata contro l’omo-transfobia, celebrata in tutto il mondo il 17 maggio, al grande e colorato corteo del Sardegna Pride a Cagliari il 7 luglio e che quest’anno, dopo la riflessione delle scorse edizioni dedicata alle domande “Chi siamo”, “Con chi siamo”, “Dove siamo”, ha scelto di indagare il tema della visibilità LGBTQI, chiudendo il cerchio e tornando a parlare del sé: non più ponendosi una domanda completamente introspettiva, rivolta esclusivamente all’identità, ma piuttosto al rapporto fra essa e il mondo circostante, in rapporto ai vari contesti di vita (lavoro, scuola, famiglia, sport, etc.)