“Logos. Un ponte verso l’Europa”, come un grande palcoscenico europeo, a Cagliari, che si estende simbolicamente su sette significativi luoghi della città, come quelli di culto e di storia quali la Cava
Arte Contemporanea (CARTEC), il Lazzaretto Sant’Elia e la Galleria rifugio di Don Bosco, o di archeologia industriale come il Teatro delle Saline e la Manifattura Tabacchi, i siti naturali e paesaggistici come l’Orto Botanico con la Cava punico-romana e la Cisterna romana, e i consueti spazi non convenzionali quali il T.Off, officina delle arti sceniche e performative. Luoghi d’eccezione di grande fascino e una vetrina coreutica internazionale negli spazi storici riconfigurati per l’arte. Per tutti i siti di memoria ci sarà un percorso nella storia dei luoghi narrato dall’attore Giuseppe Boy.
Un programma intenso che si propone di creare un dialogo tra generazioni diverse di artisti indipendenti che condividono l’uso dei codici comunicativi dell’arte contemporanea e l’idea della danza quale linguaggio puro, libero e autentico e il confronto con le compagnie di grande maturità artistica del panorama regionale/nazionale/internazionale, le cui esperienze si spingono oltre confine.
Programma
LAZZARETTO
Primo appuntamento il 15 giugno al Lazzaretto con tre spettacoli (due turni, ore 19.30 e ore 21.00), risultato della residenza artistica sperimentale di Stellario di Blasi (Compagnia Fc@Pin.Doc), Jessica De Masi (Compagnia Twain, Roma) e Deborah Moreau (Association Garde Robe Francia) dal 13 al 15 giugno sempre al Lazzaretto in co-organizzazione con il Ce.D.A.C. Sardegna. “In-contrastabile” il primo, con Jessica De Masi (progetto finalista Premio Twain, DirezioniAltre): una sfera pesante situata in fondo al cuore, è la nostra sfera personale che racchiude le sofferenze della nostra esistenza e di tutte le vite che ci hanno preceduto. Il dolore della donna contemporanea, la somma di secoli di sottomissione ad un ruolo secondario nella vita sociale e familiare. A seguire due prime nazionali. La prima, “Skin off” di e con Deborah Moreau, musica di Kevin Haccoun, con “regard exterieur” della coreografa Clotilde Tiradritti / Francia. Un assolo di danza che appoggiato sul ritmo sonoro del cuore indaga l’assurdità e il surrealismo e il disagio nel sentirci vittima del nostro stesso corpo. “Spendiamo tanta energia per nascondere le nostre preoccupazioni e paure, facciamo tutto il possibile per non sentirci nudi e vulnerabili di fronte al mondo”. E subito dopo la prima nazionale di “Caronte” ideazione e coreografia di Stellario Di Blasi con le musiche di Yamamoto Kotzuga. Una creazione che vede interprete Danilo Smedile e la coproduzione nazionale Fc@Pin.Doc (Palermo) e Tersicorea (Cagliari). Un viaggio nella memoria di un Caronte giovane e dalla ferocia non ancora raggiunta, destinato all’ingrato e crudele compito di nocchiero nell’Ade. Uno sguardo intimo, fuori dal tempo, tra consapevolezza e rassegnazione, nel tentativo di un risveglio interiore di fronte al malessere e al senso di inerzia e impotenza nei confronti delle sofferenze del genere umano.