Il secondo singolo della nuova era dei Siki è un viaggio attraverso la musica e la società occidentale, ma senza vincitori in amore.
L’inizio di nuova era per sfatare i miti della società occidentale e anche i propri miti. I Siki hanno ancora voglia di produrre musica, di stupire e sorprendere. Hanno soprattutto voglia di spiazzare. Il primo singolo della nuova repubblica dei Siki ha proposto un’evoluzione dei lavori precedenti della band. “Hai ragione anche tu” ha preparato il terreno, navigando attraverso le contraddizioni della società occidentale e riscoprendo le atmosfere della città di Cagliari. La penna di Alessandro Spedicati, frontman dei Siki, è sempre stata affezionata alle proprie radici e al capoluogo sardo, soprattutto agli ambienti underground che hanno definito la cultura cittadina. Il nuovo singolo “Non vince nessuno” è la carta a sorpresa da giocare. Quella che ti spiazza, che non pensavi potesse essere messa sul tavolo. Il brano inizia a cappella con un vocale quasi rap e molto black. Emerge evidente la passione e l’attitudine della band alla black music e alla cultura soul americana. L’incipit è come l’inizio di un racconto, che subito si movimenta con colpi di percussioni tribali come se fossero degli spari di cannone. Il pianoforte si inserisce trasformando l’atmosfera tribale in un leggero e raffinato sound sudamericano di matrice ispanica.
La sfida con l’analisi della società occidentale si rinnova. Inevitabilmente non si può non parlare d’amore e del luogo comune secondo cui in amore vince chi fugge. Questa volta, secondo i Siki, non c’è proprio nessuno che vince. Come se credere spassionatamente nel concetto di vittoria voglia dire, inevitabilmente, andare incontro alla sconfitta. Nel calderone dei Siki, questa volta, c’è un vortice di scene quotidiane di una società in fallimento (già dipinta con un duro funk in “Abbiamo perso” del 2015). Ci sono i preservativi al sapore di banana dal gusto esotico, ma c’è anche la colazione a letto portata dalla propria madre. Colpi di vita quotidiana che vengono tenuti in un cassetto e che schiacciano i sogni bruciati di gioventù. L’atmosfera musicale coinvolge l’ascoltatore in una danza di decadenza e alla presa di coscienza di un contesto storico che non ha punti di riferimento saldi come in passato. L’ancora di salvataggio resta però il sentimento, l’amore, non come competizione ma come oasi in cui trovare tranquillità. “Non vince nessuno” non è un inno di sconfitta, è un invito a vivere l’amore senza strategie.