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Il libro dal titolo “Inventarsi la vita” verrà presentato a Cagliari

Il libro dal titolo “Inventarsi la vita” (CUEC) verrà presentato a Cagliari alla MEM mercoledì 20 giugno

Echi del ‘68 e del clima politico degli anni ‘70 nel bel libro intervista di Pasquale Placido curato da Pietro Clemente e Ida Caminada. Il libro dal titolo “Inventarsi la vita” (CUEC) verrà presentato a Cagliari alla MEM mercoledì 20 giugno.

Quella di Pasquale è una storia originale nella scena della politica giovanile degli anni Sessanta. Perché era figlio di contadini, artigiano, e poi fu militante e intellettuale a modo suo, e quindi operaio, cassintegrato e addetto a lavori socialmente utili. Padre, nonno, giardiniere e soprattutto orticultore. In un certo senso si è inventato una vita che non era prevista, anche ricca di colpi di scena, e anche di dolore, ma sempre vissuta con un equilibrio non banale, e sempre di più con una propria filosofia della vita e della morte.

Dal piccolo paese al mondo globale” recita il sottotitolo del libro. Il piccolo paese è Villasalto dove Pasquale è nato e ha trascorso l’infanzia prima di trasferirsi a Cagliari ed iniziare il suo percorso politico che lo ha visto attraversare tutto lo spettro, per così dire, politico e sindacale compresa la militanza nei gruppi marxisti leninisti.

È sufficiente leggere un brano dell’intervista per cogliere tutta la ricchezza di vista vissuta e riscoprire il clima politico e di vita comunitaria di quegli anni:

In Viale Diaz dormivo nel soppalco, ero solo e mi sentivo anche libero. Lì facevo anche le riunioni. Una volta avevamo fatto una riunione perché c’era stata l’occupazione della Cecoslovacchia, era il ’68 mi sembra. Erano venuti tutti, Bruno Flores era venuto, e Signor Lai aveva detto: “Qui siamo in troppi, siamo” e c’eravamo trasferiti dall’altra parte, nel campo all’aperto. Avevo ospitato a dormire anche dei compagni. Cogodi ci aveva dormito perché nel soppalco c’era il posto per due letti, era grande. Cogodi mi pare che lo avevano mandato via dalla Casa dello Studente ma è rimasto poco tempo. Venivano anche delle studentesse amiche di Nora. Non mi ricordo quanti anni ci sono stato, io ci stavo per lavorare e per dormire. Di notte facevamo qualche picchettata in falegnameria perché era grande e lunga. Mettevamo i banchi di falegname. Una volta era venuto un arabo. Rosanna ed Emanuele stavano insieme. L’arabo voleva stare con Rosanna, era salito con Emanuele sul soppalco per gioco e a un tratto si sente Emanuele urlare “Aiuto, aiuto!” L’arabo lo stava castrando, perché pensava: “Emanuele lo castro, Rosanna lo lascia e io mi metto con Rosanna”.

L’intervista è accompagnata dai commenti di Pietro Clemente. Il libro è arricchito dagli interventi a tema di Ida Caminada (Sissignora, signora), Walter Falgio (Pasquale nel ’68), Cristina Lavinio (Voci di pagina), Jacopo Onnis (Le persone più che le ideologie) e Masimiliano Rais (Io a dieci anni ho conosciuto Brandirali e Mao Tse-Tung).

Il libro verrà presentato, alla presenza dell’autore, da Pietro Clemente, Walter Falgio, Lilli Pruna e Vito Biolchini

 

About Riccardo Fanni

Laureato in Giurisprudenza, lettore appassionato, sportivo mancato e viaggiatore compulsivo. "Chi viaggia senza incontrare l'altro, non viaggia, si sposta"

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