Marina Cafè Noir festival entra nel vivo con la sua sezione nordica dopo l’avvio con lo spettacolo reading “Torpedone trapiantati” dal libro di Francesco Abate, mercoledì e giovedì presenta “I Boreali off” in collaborazione con la casa editrice Iperborea.
Entra nel vivo la sedicesima edizione di Marina Café Noir, festival di letterature applicate organizzato a Cagliari, tra piazza San Domenico e piazza Garibaldi, dall’associazione Chourmo, con due giorni interamente dedicata alla letteratura nordica.
Il taglio del nastro, martedì 19 giugno, è stato affidato a Francesco Abate, scrittore e giornalista cagliaritano che ha appena pubblicato per Einaudi Stile Libero “Torpedone trapiantati”, presentato insieme a Giacomo Casti, Marco Noce e Matteo Sau con uno spettacolo-reading, inserito nel cartellone comunale di CagliariPaesaggio 2018.
Mercoledì 20 e giovedì 21 il Festival sarà dedicato a “I Boreali”, sezione estiva dello storico festival di letteratura nordica organizzatola ,.
Il primo appuntamento, mercoledì all 18.15, è con la presentazione, in anteprima nazionale, del libro-magazine The Passenger e del suo primo numero dedicato all’Islanda. A raccontare il lavoro ci saranno i curatori Pietro Biancardi eCristina Gerosa in collaborazione con .
Di seguito, alle 19, l’incontro con Jan Brokken, scrittore e giornalista olandese, molto noto e amato in Italia grazie a libri come “Nella casa del pianista” e “Anime baltiche”. Dall’Olanda alla Svezia poi con Fredrik Sjöberg, penna tra le più intense, scorrevoli e godibili sia nella scrittura che nei contenuti, con una voce unica che brilla per umorismo ed empatia, arrivato al successo nel 2015 con “L’arte di collezionare mosche”. A seguire due reading concerti: “Anime Baltiche – Ejzenštejn contro Ejzenštejn” con Emilia Agnesa e Stefano Guzzetti Ensemble dal libro di Jan Brokken, e “L’arte della fuga” con Daniel Dwerryhouse, Arrogalla e Mauro Palmas dal libro di Fredrik Sjöberg. Alle 23 ci sarà un omaggio al giornalista e scrittore svedese Stig Dagerman con il reading di Camilla Soru e in chiusura il concerto-evento, “African Inspirations“, con il polistrumentista marocchino Majid Bekkas, l’eclettico nuorese Gavino Murgia e Hamid Drake, batterista di Chicago per una performance di musica araba, gnawa, jazz, arcaica come quella sarda e quella afroamericana in anteprima nazionale che dopo Cagliari toccherà Roma e Firenze.
Apre invece la giornata di giovedì, alle 19, Elisabeth Åsbrink, che con il suo “1947” ha messo d’accordo pubblico e critica a pochi mesi dall’arrivo in libreria. Merito di una visione complessa e di un’accurata indagine storica in cui i fatti minori si alternano agli avvenimenti più decisivi. Chiuderà il focus sulla letteratura nordica un grande giornalista e scrittore: l’olandese Frank Westerman, definito da Goffredo Fofi il più grande erede di Ryszard Kapuscinski e descritto da Roberto Saviano come chi “viaggia tra i relitti insanguinati della storia alla ricerca di tracce di dialogo”.
Dalle 21 due readin/concerto: “Il tempo e le parole” con Lia Careddu, Stefania Secci, Fabrizio Lai e Simone Soro dai libri di Frank Westerman e Elisabeth Åsbrink; alle 22 ci sarà il reading di Stefano Raccis per l’omaggio a un altro grande scrittore nordico, il finlandese Arto Paasilinna, e in chiusura un concerto che è soprattutto una festa: i Ratapignata, band tra le più longeve e amate del panorama musicale isolano, celebreranno vent’anni insieme.
Il festival proseguirà poi fino a sabato tra piazza Garibaldi e piazza San Domenico. Tra gli ospiti Alberto Prunetti e Marta Fana, il collettivo Ippolita, Megan Mayhew Bergman, José Munoz, Andrea Staid, Giuliano Santoro e Carmen Pisanello, Shi Yang Shi e Acquaragia Drom. In programma laboratori e spettacoli per bambini, reading, omaggi tra parole e musica, concerti.
Spazio ragazzi. Tornano quest’anno, con inizio alle 18 di giovedì, venerdì e sabato, gli appuntamenti pensati per i più piccoli: ci sarà l’esito scenico del laboratorio sugli aquiloni a cura di Alessia Marroccu e le animazioni di Tiziana Martucci, Pietro Olla, Luca Gasole, Dimitri Porcu, Ditta Vigliacci e le amatissime Filastrocche Rock’roll del duo Cugis & Liori.
I numeri. Trenta appuntamenti in 5 giorni tra le due piazze San Domenico e Garibaldi; tra scrittori, studiosi, giornalisti, antropologi, musicisti, attori e attivisti il Festival accoglierà oltre settanta ospiti.
Il tema. A Sud di nessun Nord è certo una citazione dal titolo di una raccolta di racconti del ‘73 di Charles Bukowski (South of No North). Ma la frase, oltre il semplice omaggio, va intesa come la possibilità (o l’impossibilità) geografica, sociale, esistenziale e poetica che caratterizza il nostro tempo, in positivo e in negativo. Un Sud che è anche metafora in senso politico, il posto dove è ancora possibile immaginare e realizzare convivenze, in un tempo che sembra voler negare questa possibilità ai più.