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La compagnia Salto del Delfino presenta il suo nuovo progetto culturale, informativo e divulgativo di teatro civile dedicato al desaparecido sardo “El Tano” Martino Mastinu.
Nicola Michele, direttore artistico della compagnia Salto del Delfino, ha presentato a Cagliari presso la sala Azzurra del Palazzo Siotto, il progetto culturale, informativo e divulgativo di teatro civile Desaparecidos – Nunca màs, dedicato alle vittime dei crimini efferati compiuti in Argentina tra il 1976 e il 1983, durante il regime della Giunta militare.
La storia, apparentemente così distante, riguarda anche la Sardegna, da cui alcune persone partirono in cerca di fortuna verso l’America Latina, senza poter mai fare ritorno. Tra queste, il giovane emigrato di Tresnuraghes, Martino Mastinu, detto “El Tano” – sindacalista nei cantieri navali di Tigre e sempre in prima linea nelle lotte operaie – e suo cognato Mario Bonarino Marras. Simbolo delle sparizioni compiute in Argentina durante quegli anni bui, di “El Tano” se ne conosce, però, la storia. Per tante altre persone si cerca ancora la verità e le madri e le nonne di Plaza de Mayo sono l’esempio più autentico di forza e dignità nel chiedere giustizia.
Proprio a Tresnuraghes debutterà ufficialmente la compagnia, sabato 30 giugno presso il centro sociale – e domenica 1 Luglio presso la sala Santina Mastinu a Villa de Villa, a Dolianova – in quanto luogo identitario ideale per ripartire attraverso un dialogo che faccia riflettere le nuove generazioni su un contesto storico-politico che è rimasto insabbiato negli anni, rispetto ad altri regimi dei quali si è parlato maggiormente in chiave divulgativa e informativa nelle scuole.
Per questo il progetto vuole essere un momento di teatro-forum, proprio per condividere con i ragazzi dei momenti che servano a ricordare e omaggiare le vittime, gli oppressi, che non devono mai essere dimenticati, affinché fungano da monito costante per far sì che la storia non si ripeta: «l’obiettivo è dare, ai più giovani, una lente attraverso cui osservare la società contemporanea con un atteggiamento critico».
ASCOLTA L’INTERVISTA A NICOLA MICHELE