A Marina Café Noir tra i volontari anche 17 ragazzi stranieri grazie al progetto Drop In
Più che positiva l’esperienza di incontro tra il festival di letterature applicate Marina Café Noir, ospitato a Cagliari tra il 19 e il 23 giugno, e il progetto di integrazione culturale Drop In. Grazie all’accordo tra le associazioni Chourmo, che da 16 anni organizza il festival, e Nur, coinvolta nel progetto Drop In, 17 ragazzi di diverse nazionalità hanno potuto collaborare nei cinque giorni di Marina Café Noir partecipando attivamente alle attività culturali.
Il progetto Drop In è stato finanziato nel 2017 da un bando del Fami – Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione, gestito dal Ministero dell’Interno e dal Ministero del Lavoro, con l’obiettivo di combattere il razzismo e favorire l’integrazione dei migranti ospiti in Italia.
Tra i ragazzi c’erano anche Youssef, Zacaria, Able, Zhaid, Anayat e Sherifo, minorenni di Gambia, Sierra Leone e Bangladesh arrivati a Cagliari un anno fa senza genitori, che attualmente vivono a Villasor in una casa famiglia gestita dalla cooperativa La Carovana: “Sono rimasti molto entusiasti di questa esperienza – ha raccontato Riccardo Grugnetti, responsabile de La Carovana. – Hanno partecipato con voglia di fare, con la gioia di essere stati trattati come persone normali quali sono, senza pregiudizi negativi ma neanche positivi, il che è un bene perché hanno potuto dimostrare il loro valore personale in un ‘campo neutro’ e sopratutto perché a fine festival sono stati dichiaratamente e pubblicamente apprezzati. Leggo e sento ancora l’entusiasmo per l’esperienza fatta belle loro parole e nei loro occhi. Il progetto di integrazione è riuscito in pieno”.
I volontari
Oltre ai sei minori stranieri non accompagnati c’erano Amin, Kawtar, Ousmane, Hussain, Irena, Arua, Aouaibou, Ali, Aziz, Soumalia e Michael: otto tra rifugiati e richiedenti asilo da Gambia, Senegal, Nigeria, accolti nel cagliaritano, tre arrivano da Egitto, Libano e Repubblica ceca con il progetto di Servizio volontario europeo.
I ragazzi hanno lavorato nell’organizzazione del festival e sono stati coinvolti in tutte le attività, dalla logistica all’accoglienza degli ospiti e del pubblico. Perfino alla Fiesta final che ha chiuso l’appuntamento. “Abbiamo pensato di far incontrare i giovani stranieri con una delle realtà culturali più vive a Cagliari – ha sottolineato Jan Lai, responsabile per il progetto della Nur – crediamo che far incontrare culture diverse sia un passo importante per la vera integrazione. L’esperienza appena conclusa, con i ragazzi che sono entrati in contatto con arte e letteratura è stata una preziosa occasione di scambio e confronto che ripeteremo sicuramente