Appuntamento sabato 14 luglio alle ore 20.30 presso l’anfiteatro all’aperto del parco di Terramaini lo spettacolo Furia e Magnificenza della compagnia Alkestis Teatro.
Furia e Magnificenza è uno spettacolo in musica, parole, immagini e fisicità teatrale che affronta il rapporto tra l’uomo contemporaneo e la natura, laddove l’essere umano percepisce e sperimenta il circostante naturale col doppio sentimento di idillio e minaccia. È un’esperienza creativa e comunitaria di memoria e rielaborazione dei drammi sociali, vissuti negli ultimo 40 anni dagli abitanti di numerose località italiane a seguito di nubifragi e alluvioni. Lo spettacolo non si pone come l’ennesima denuncia contro la responsabilità civile negli eventi di disastro ambientale, ma come riflessione sull’evidente e progressivo deterioramento del rapporto dell’uomo con la natura. Ogni giorno assistiamo impotenti o indifferenti ad un vero e proprio fenomeno di analfabetismo di ritorno, di sradicamento identitario, di allontanamento da quel sentimento di appartenenza verso il circostante naturale da cui tutti proveniamo.
L’originalità di Furia e Magnificenza è quella di far convogliare all’interno di sé i diversi linguaggi artistici che si contaminano tra di loro dando vita a uno spettacolo dedicato a diversi target e fasce d’età, con particolare riguardo per quelle più disagiate.
Lo spettacolo fornirà diversi momenti di riflessione basati, inoltre, sul passaggio dall’età dell’innocenza a quella matura, momento in cui perdiamo la sensibilità nei confronti della terra e del mondo che ci circonda, una perdita di consapevolezza che si basa anche sull’incapacità di identificare e rispettare la natura e di conoscere i nomi degli elementi che la compongono (quali piante, animali, fenomeni atmosferici, ecc.). Mentre imperversa la furia della natura, una vecchia sarà sulla soglia dell’attesa. Chiamerà a sé tutti gli animali che ritorneranno ad eccezione dell’uomo. Sarà compito dell’artista di intuire e trasmettere agli altri il modo attraverso il quale conoscere e superare la “riserva dell’immaginario” situata all’interno dell’animo umano, per ritornare alle radici della terra e coltivare quei sentimenti che ad essa ci legano, fino ritrovare l’umanità ormai perduta.