Ieri la firma del primo contratto per i lavori che interesseranno il canale di accesso al porto, che si prepara ad accogliere le navi di ultima generazione
È di ieri la firma del contratto con la società Zeta Srl per quella che sarà la prima tranche lavori di manutenzione dei fondali del porto di Olbia. La società chioggiana, con un lungo curriculum in lavori marittimi, una volta rilevate, analizzate le campionature dei fondali ed ottenuto il via libera della Conferenza di Servizi, attuerà il livellamento dei cumuli di sabbia nella parte centrale del canale di accesso in porto, riportando i fondali ad una profondità tale da consentire il transito di navi con pescaggio superiore agli 8,5 metri.
Un primo step, questo, che rientra in un più ampio intervento manutentivo, a cadenza annuale, e che prevedrà la rimozione di cumuli sabbiosi anche negli specchi acquei prospicenti ai moli solitamente destinati all’ormeggio dei giganti del mare.
Intervento, quest’ultimo, per il quale sono già in fase di definizione le procedure di affidamento che, subito dopo la fine della stagione estiva e la conseguente diminuzione delle frequenze giornaliere dei traghetti da e per lo scalo olbiese, interesserà la darsena interclusa tra i moli 3 e 4 e il lato est del porto (moli 7 – 8 – 9), regolarmente dedicati alle crociere. Anche in questo caso, l’obiettivo è quello di livellare i fondali ad una profondità tale da consentire l’ormeggio confortevole anche per navi di maggiore stazza.
Ad entrambi gli interventi seguirà una più ampia operazione di dragaggio che assicurerà la navigabilità con una profondità dei fondali, in particolare per la canaletta di accesso al golfo, non inferiori agli 11 metri e, per quanto riguarda il porto Cocciani ed i moli dell’Isola Bianca, non minori di 10.
Un percorso per il quale l’AdSP ha già predisposto un protocollo d’intesa che verrà sottoposto alla firma dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e attraverso il quale verranno stabilite le modalità di escavo della canaletta e del golfo, con un percorso che prevede studi, analisi, lavori e monitoraggi costanti della qualità ambientale.