iliade

NurArcheoFestival, lo spettacolo Iliade in scena il primo settembre

Tortolì ospita anche quest’anno nell’incantevole cornice del complesso archeologico S’Ortali e su Monti, la rassegna NurArcheo Festival orchestrata dalla compagnia teatrale il Crogiuolo. In scena l’Iliade.

L’Assessore Comunale ai Beni Archeologici Stefania Vargiu è lieta di invitare cittadini e visitatori allo spettacolo Iliade con Gianluigi Tosto che andrà in scena sabato 1° settembre, alle 20, nel complesso archeologico a due passi dallo splendido litorale di Orrì, dove sorgono interessanti testimonianze dell’età prenuragica e del periodo nuragico. Un sito che annovera una delle più preziose testimonianze del nostro passato e che ogni anno riceve sempre più visite. Per l’occasione, la società Irei propone la visita guidata al sito un’ora prima dell’inizio della rappresentazione.

Il NurArcheoFestival che quest’anno è giunto alla sua decima edizione, un traguardo importante e significativo per la rassegna teatrale organizzata dal Crogiuolo, su idea e progetto di Rita Atzeri, è dedicato a Cristiano Bandini, recentemente, e precocemente, scomparso. E’ sostenuto dagli Assessorati del Turismo e della Cultura della Regione Autonoma della Sardegna, dal comune di Tortolì e dagli enti aderenti.

LO SPETTACOLO Gianluigi Tosto, dopo il successo dello scorso anno, riporta in scena al NAF, il 1° settembre, alle 20, la “sua” ILIADE, a Tortolì, nell’area archeologica di S’Ortali e su Monte. L’attore allievo di Orazio Costa, con all’attivo molte esperienze e collaborazioni importanti (ha studiato anche danza moderna), da alcuni anni ha orientato il suo lavoro verso la narrazione e la recitazione poetica, ponendo molta attenzione alla musicalità del verso e della parola e alla loro relazione con la musica arcaica strumentale. In questo contesto rientrano gli spettacoli sui poemi omerici, Iliade e Odissea, e sul poema virgiliano, Eneide, che costituiscono la trilogia “Il Canto e la Memoria”. Nell’Iliade di Omero (la traduzione utilizzata è soprattutto quella di Vincenzo Monti, forse la più evocativa secondo Tosto), i sentimenti non conoscono mezze misure e da tale integrità scaturisce la struttura netta, decisa, a tinte forti, della narrazione. L’ira di Achille, la superbia e l’arroganza di Agamennone, la celebrazione della potenza dell’esercito greco, la cruenza delle battaglie, lo slancio giovanile di Patroclo, l’eroismo di Ettore, il dolore di Priamo: tutto assume dimensioni epiche e un sapore ancestrale, quasi primitivo, ogni situazione esprime un sentimento nella sua totalità. La voce dell’attore incarna i personaggi omerici ed esprime emotivamente i ritmi della narrazione. Il suono di guerra del djembé accompagna la lite fra Achille e Agamennone; mazze di ferro ritmano le cruente battaglie fra i due eserciti; il gong annuncia l’intervento sempre decisivo degli dei; i campanellini indiani fanno emergere dal mare Teti, la madre di Achille, e la innalzano in cielo al cospetto di Giove; la ciotola tibetana evoca il sogno di Agamennone o celebra le esequie funebri di Ettore

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