Terminate le riprese dei tenores per il documentario “A Bolu”, ecco i teaser ufficiali. Via alla post produzione, in inverno sarà presentato alla stampa e al pubblico. Si sono concluse il 29 luglio a Dorgali, con la suggestiva festa campestre di San Pantaleo, le riprese dei tenores sardi per il docufilm sul canto a tenore ‘A bolu’ realizzato dalla società cagliaritana Karel Film.
Le riprese, con testimonianze dei protagonisti di una delle più autentiche e antiche espressioni culturali dell’Isola, sono partite il 5 giugno a Mamoiada, e nelle settimane successive hanno toccato Pattada, Ottana, Orgosolo, Seneghe, Loculi, Orune e infine Dorgali. Karel ha pubblicato sul canale Vimeo i due teaser ufficiali che anticipano il docufilm: si possono vedere a questi indirizzi https://vimeo.com/286390891 e https://vimeo.com/286391166.
Terminata la raccolta delle testimonianze e la registrazione dei canti in presa diretta, il lavoro sarà integrato con le spettacolari immagini della Sardegna vista dall’alto girate a bordo di un elicottero: i paesaggi di Barbagia, Ogliastra, Montiferru, Monte Acuto, Baronia e Nuorese faranno da scenario alle voci e alle note dei cantori. In settembre inizierà la post produzione, mentre la presentazione alla stampa e al pubblico è prevista per il prossimo inverno.
Il canto a tenore è un canto intonato da un solista, sa boghe, accompagnato dal coro delle tre voci bassu, contra e mesu boghe. Non si canta su sequenze prefissate ma sulla base di un canovaccio sul quale si improvvisa e che cambia a seconda delle modas, o stili, di ogni paese. Il canto si esegue nelle sue forme boghe ‘e note (o boghe seria), lenta e malinconica; boghe ‘e ballu, a ritmo del ballo; e mutos, una forma poetico-musicale di argomento amoroso o satirico.
L’obiettivo del docufilm ‘A bolu’, diretto da Davide Melis e realizzato insieme a Sebastiano Pilosu che ha anche la consulenza scientifica e la direzione artistica, è quello di esplorare il mondo del canto a tenore attraverso l’incontro con i suoi stessi protagonisti e interpreti. Non vuole essere un’indagine etnomusicologica né una rassegna enciclopedica completa, quanto piuttosto un racconto che nasce direttamente dalla voce delle persone che praticano il canto a tenore e lo vivono all’interno delle loro comunità. Ciascuno con la sua storia, le sue esperienze, il suo vissuto personale: pastori, studenti, ingegneri, impresari, operai, disoccupati, veterinari, giovani, anziani e persino bambini. Un mondo vario ed eterogeneo che ha fatto propria un’eredità antichissima, dal 2005 riconosciuta patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco.
Tra le voci del docufilm ci sono il tenore Sa Niera e Sos Isteddos di Pattada, il tenore Supramonte di Orgosolo, Su Cuntrattu di Seneghe, il tenore Santa Maria di Ottana, Su Hussertu di Mamoiada, il tenore Santu Pretu di Loculi e il tenore Santa Caderina di Dorgali: tutti testimoni di un’arte viva dalle solidissime radici, la cui ricchezza espressiva risiede nelle diverse modas, o stili, caratteristiche di oltre sessanta paesi del centro nord Sardegna, modas che incontriamo interpretate sempre in modo diverso e originale a seconda dello stile personale (traju) e del gusto dei cantori. Il canto a tenore è uno strumento di comunicazione alta al servizio della poesia in lingua sarda. I cantori sono i principali interpreti dei poeti sardi con le loro storie e suggestioni. Poeti come Peppino Mereu, Padre Luca Cubeddu, Remundu Piras e tantissimi altri rivivono nelle voci e nei suoni del canto a tenore.
Il docufilm. È realizzato grazie al contributo sul bando IdentityLAB dell’assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Sardegna, finalizzato a fornire sostegno finanziario alle imprese del settore culturale e creativo. È girato in sardo, in presa diretta, e rappresenta uno strumento di promozione (a livello locale, nazionale e internazionale) della cultura e della lingua sarda. Il film è interamente girato a risoluzione superiore al 4K e sarà finalizzato in 4K 2.40:1. Le registrazioni saranno in presa diretta con tecniche di ripresa audio 3D avanzate. Il progetto è realizzato in collaborazione con l’Associazione Tenores Sardegna che riunisce oltre quaranta gruppi di tutta l’Isola, con la società di servizi informatici Arionline e la Fondazione Sardegna Film Commission.
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