Per la prima edizione di Good village, verrà realizzato un villaggio di musica e sapori, per tre domeniche di settembre, nello spazio all’aperto di Good, il locale di viale San Bartolomeo a Cagliari, a due passi da viale Poetto.
Primo appuntamento del Good Village è domenica 9, a seguire il 23 e il 30 settembre, sempre tra mezzogiorno a mezzanotte. Ingresso libero e gratuito.
Ogni domenica verranno presentate creazioni culinarie differenti, ad opera dei cuochi di diverse realtà cittadine: Cucina.eat, I Cherchi, Le’ eat team, Old square e Salsamenteria. E in abbinamento, vini e birre artigianali.
In pieno stile street food, il villaggio sarà realizzato all’aria aperta, dove ogni progetto coinvolto presenterà piatti e rivisitazioni dei prodotti caratteristici che li rappresentano.
Ad intrattenere il pubblico con la propria musica ci saranno invece deejay e musicisti.
Si comincia domenica 9 settembre, con una giornata di sonorità reggae, rare groove, disco e deep house. Ci saranno le selezioni curate da Luca de Vita, Marco Cabras, Leegas, Fabrizio Minozzi, Andrea Young, e ospite speciale LTJ Xperience.
Dopo la pausa di una settimana, si riprende domenica 23 con protagonisti i generi rare groove, rhythm’n’blues, rock’n’roll, garage, surf e library music: faranno girare i dischi i dj Gasss, Piraz, DJ Slania e a seguire il concerto dei gruppi Dancefloor stompers e The Surfin’Boars.
Si chiude la rassegna domenica 30 settembre, e ci sarà ancora rare groove, house ed elettronica: questa volta saranno ospiti speciali 180gr (progetto musicale creato e rappresentato da N-Zino) e il duo Mind/The/Gap (Pako S & Genny G) che condivideranno la consolle insieme ai sardi Bettosun, Gabriele Pinna, Dj Zimbra.
L’idea nasce dalla voglia di creare un luogo che sia in grado di accogliere quel pubblico che vuole scoprire e conoscere nuovi sapori della nostra terra, in uno spazio all’aperto dove ci sia musica e angoli dedicati anche alle famiglie, dove è presente un’area giochi per bambini. Un villaggio dove collaborano diverse eccellenze della cucina cagliaritana, che si uniscono per condividere la stessa passione e la voglia di fare squadra. In questo senso, i ristoratori desiderano trasmettere che non sono chiusi tra loro stessi ma aperti alle collaborazioni, e che vorrebbero ampliare l’evento in vista delle prossime edizioni.
L’ingresso sarà sempre gratuito.
9 settembre:
Cucina.eat: Panino con polpette al sugo e pecorino
I Cherchi:Fregolina fresca e caponata. Plateau di salumi e formaggi
Le’ eat team:Panino con purpuzza, crema di patata affumicata, cipolle croccanti e salse
Old square:Ribs & patate
Salsamenteria:Pizza fritta pomodoro mozzarella e basilico
23 settembre:
Cucina.eat:Focaccia con mortadella e salsa verde
Cherchi:Insalata di pistoccu e ricotta mustia. Plateau di salumi e formaggi
Le’ eat team:Insalata di fregula, cozze, pomodorini, bottarga e limone
Old squar:Pullet pork burger
Salsamenteria:Uovo CBT, briciole di moddizzosu, melanzane fritte e fiore sardo
30 settembre:
Cucina.eat:Panino con maiale alla birra, maionese allo zenzero e fagiolini
I Cherchi:Buns con insalata di pesche e rucola, crema di caprino e capocollo di mannale sardo. Plateau di salumi e formaggi
Le’ eat team:Porco orientale. Panino con pancetta di maiale cotto a bassa temperatura, cavolo, germogli di soia, coriandolo e salsa orientale
Old square:Maialetto alla catalana
Salsamenteria: Pane arabo, maiale sfilacciato zucchine marinate e mustia
Gli artisti
LTJ Xperience
Luca LTJ Trevisi (LTJ Xperience) si forma come dj produttore alla fine degli anni ‘80. Residente prima al Kinki Club di Bologna e poi al Cap Creus di Imola, è uno dei primi dj italiani a programmare musica house e soprattutto a riproporre tutti quei particolari brani degli anni ‘70 di black music, jazz e latinbossa che poi nel tempo hanno dato il via al genere acid Jazz e rare grooves.
Dalla seconda metà degli anni ‘90 inizia il suo lavoro di produttore di gruppi acid jazz tra i quali il più importante è quello dei bossa nostra. Il primo album del gruppo, dove partecipa come ospite speciale Vicki Anderson (una delle storiche cantanti di James Brown) è da molti considerato uno dei più importanti album di acid jazz europea.
Negli anni la sua attività di dj viene affiancata a quella di collezionista e rivenditore di dischi rari il che lo porta a entrare in contatto con i dj di tutto il mondo e a scoprire perle dimenticate della musica degli anni passati.
Questa sua ricerca ha trovato sfogo nella sua fortunate serie di compilation di rare grooves, groovy e suono libero.
In quegli anni inizia anche la sua attività di dj internazionale che lo vede suonare in giro per il mondo. Tra i locali più importanti LTJ ha suonato al Blue note e al Jazz café di Londra, al Giant steps di New York e al Jazz festival di Montreaux.
Nel 1999 esce il primo album come solista a nome LTJ X-perience. L’album si avvale della collaborazione dell’artista e produttore Ohm Guru e vede tra gli ospiti vocali la presenza di Taka Boom e Jackson Sloan. Tra i brani più importanti dell’album la cover di Sombre Guitar, ancora oggi una hit del genere brasilhouse, e soprattutto il brano che da il titolo all’album Moon Beat che diventa una vera e propria hit del genere Chill Out entrando in decine di compilation importantissime.
Dopo aver realizzato numerose produzioni per l’Irma Records, tra cui il secondo album When the rain begun to falls (che vede la partecipazione dello storico cantante ispanoamericano Joe Bataan), singoli come Organ mind / I love you (traccia favorita da Larry Heard) & On the floor / Sound machine, LTJ si dedica quasi esclusivamente a rieditare e a ricostruire brani del passato con aggiunte di suoni e ritmiche in post produzione per etichette come Super value, Small world disco, Hot groovy records, Oh Cristo! aumentando così le produzioni di questo genere musicale che attualmente si definisce nu-disco, collaborando anche con etichette internazionali come ad esempio Far out recordings, Sleazy beats, Future classics, E.A.R., Music for dreams, Apersonal music, iK7, Schema, New boy shit trax.
Gli ultimi 4 CD realizzati su Irma “I don’t want this groove to ever end” (2012), “Ain’t nothing but a groove” (2013), “Don’t let the system get you down” (2015), “Beggar groove” (2017), evidenziano il lato più funk e groove di LTJ.
180gr
Un progetto musicale di N-Zino che mira a valorizzare la cultura del vinile e della musica, mescolati e suonati da apparecchiature analogiche. La musica esce dal solito ambiente e contamina il luogo dell’autenticità, soprattutto, il mercato locale, come promozione del territorio. Le esibizioni dal vivo sono prese dalla telecamera e trasmesse attraverso i social media. In 180gr si fondono valori diversi: cultura del vinile e della musica, commercio locale e valorizzazione del talento.
N-Zino
Dj vecchia scuola, maniaco del mixaggio perfetto, mani sul mixer e sguardo fisso sul dancefloor. Il suo è un pallino fisso… mai una pista da ballo vuota davanti la sua console. N-Zino è uno zingaro che vaga tra generi musicali, sempre alla ricerca del disco della vita, nuovissimo o anni ‘70 poco importa.
I suoi set, rigorosamente in vinile, sono di matrice house ma non sorprendetevi se nel bel mezzo di una sua performance vi troviate improvvisamente a ballare una traccia disco o una bomba techno, è tutto normale, la sorpresa è una delle sue specialità. Lontano dalla logica dei set monotematici, fonde generi ed epoche in modo inconfondibile e coerente. Inseparabile dalla sua bag nera, ogni giorno più pesante, si aggira per le console nazionali ed europee sventolando la bandiera di 180gr, progetto musicale nato a fine 2015 di cui è fondatore.
In 30 anni trascorsi tra vinili e club, oltre al lavoro di dj lo abbiamo visto ricoprire ruoli di direttore artistico e promoter, qualcuno lo ha conosciuto qualche anno fa per il Remix di Robert Owens “Come together” o per le produzioni su varie Label come la Rebirth, tutti noi lo conosciamo sicuramente per il suo immenso ed incondizionato amore per la musica.
Mind/The/Gap
Chi ha preso almeno una volta nella vita la metropolitana di Londra difficilmente potrà togliersi dalla testa quella voce altisonante che in maniera quasi ossessiva ripete: MIND THE GAP. Un avviso, una frase, un’idea che resta impressa nella mente. Esattamente come questo duo di produttori e Dj italiani con oltre venti anni di esperienza nel mondo del clubbing. Un duplice significato si cela dietro questo nome: colmare un vuoto artistico personale e allertare, avvisare gli ascoltatori di un “gap” musicale che rischia oggi di confondere le idee agli appassionati di musica elettronica.
Un divario, una lacuna, un vuoto che questo duo tenta di colmare fondendo le influenze deep house con quelle della musica di Detroit. Una musica travolgente, a tratti ipnotica, ma sempre caratterizzata da un profondo suono di basso, con un ritmo andante e rilassato, ricco di suoni raffinati.
Non è casuale la scelta del nome, che tende a marcare in maniera netta il carattere “underground” di questo duo. La voglia di sperimentare, l’esigenza artistica di colmare quel vuoto, quel gap, attraverso la ricerca di nuovi suoni, di nuove strade da percorrere anche se poco semplici e molto articolate.
Un vuoto che si sta colmando, al quale fare attenzione perché da questo vuoto sta per nascere un qualcosa di emozionante e coinvolgente che difficilmente dimenticherete.
Dancefloor stompers
Progetto musicale dedicato al suono delle grande musica per il cinema e la televisione, la library music e il soul jazz / rhythm’n’blues dei primi Sessanta. Modernismo cinematico dal 2009.
Sul palco: Gianmarco Diana basso elettrico, chitarra 12 corde, fischio; Frank Stara batteria, percussioni; Andrea Schirru organo, pianoforte e tastiere; Danilo Salis chitarre elettriche.
The surfin’boars
The Surfing Boars nascono nel 2013 come ultima formazione di una band surf strumentale nata nel 2005 con il nome di Agenti segreti (side project della già nota italian-beat-band Gli intrusi). Dopo la partecipazione al Summer festival di Livorno come opening band (rassegna mondiale di musica surf), la formazione attuale ha organizzato il “Surf and shout” festival, il primo evento in Sardegna che ha riunito la surf music con la cultura surf nel mondo della moda, sport, arte e derivati che ha visto come partecipanti Lorenzo “Surfer Joe” Valdambrini, l’ambasciatore internazionale della musica surf strumentale.
Oggi la band continua a proporre un repertorio composto da classici del surf e del surf rock strumentale che hanno reso celebri film come “Pulp fiction”, da colonne sonore dei tanti “Spy movies” tipici della fine degli anni 50 e primi anni sessanta e brani originali che strizzano sempre l’occhio all’immaginario instro-surf americano. Muniti di strumentazione vintage, necessaria per un sound evocativo, curato, originale ed inconfondibile, portano sul palco la freschezza e la spensieratezza dei gloriosi anni sessanta. Un vero flash-back tutto da ascoltare e ovviamente da ballare.
Sul palco: Andrea Deidda, Carlo Figus, Francesco Solinas, Sergio Solinas, Alessandro Mele.