Gli uomini camminano da secoli. Percorrono migliaia di chilometri per conoscere o dimenticare, sopravvivere e sperare in un futuro migliore. E’ questo In a mosaic world
Il progetto In a mosaic world, presentato ieri a Cagliari all’Ex Manifattura Tabacchi, ideato dal regista Karim Galici, prodotto dalla cooperativa sociale Il Sicomoro, con la collaborazione di Impatto Teatro e Abaco Teatro, tratta il tema delle migrazioni contemporanee, con le parole di quanti, per le ragioni più svariate, abbandonano la propria terra. Un progetto inserito nel programma di CagliariPaesaggio, che in anteprima verrà proposto il 24 e 25 settembre, dalle 19 alle 21, nel quartiere Marina, trasformato in palcoscenico per spettacolari perfomance.
Il progetto “In a Mosaic World” si articola in 3 fasi, da qui a dicembre 2018.
1 mese propedeutico di Studio delle principali etnie – e relative culture – che vivono la città di Cagliari, la sua provincia e in generale in Sardegna.
L’approfondimento sarà anche collegato alle situazioni presenti nei paesi di origine e alle ambizioni lavorative che portano a migrare. Sulla base di questi studi, in cui avranno un valore fondamentale le interviste verrà scritta la drammaturgia multidisciplinare dello spettacolo.
11 mesi di laboratori
Laboratori aperti ai migranti e in generale a tutti i cittadini di Cagliari e
provincia.
Persone di qualsiasi provenienza, età e religione potranno imparare tutti gli aspetti della messa in scena: recitazione, danza, scenografia, costumi, musica, video e nuove tecnologie. In questa fase verrà approfondito lo studio delle diverse culture insieme ai partecipanti e verranno realizzate video interviste che saranno parte delle proiezioni nello spettacolo finale.
I laboratori saranno 6 e ogni laboratorio prevede la partecipazione minima di 4 allievi con un massimo di 20 partecipanti (non è necessaria nessuna preparazione di base), per un coinvolgimento complessivo di circa 100 non professionisti.
5 giornate di performance
Lo Spettacolo sarà il culmine della sinergia che si creerà tra artisti, migranti e residenti. Alcuni saranno in scena altri dietro le quinte, ma tutti parteciperanno allo spettacolo in un’ottica di creazione collettiva.