La soddisfazione di Maria Del Zompo e Chiara di Guardo. Presentate anche le idee di cinque start up del ContaminationLab
CONDIVISIONE E PROSPETTIVE. Un incontro informale. Stretta di mano, sguardi e parole dritte sul bersaglio: il futuro delle nuove generazioni che dall’accademia devono avere il kit per spuntarla nell’oceano con multi competenze disciplinari e competitività spinta. L’incontro curato da Maria Chiara Di Guardo al Crea di Unica ha colto nel segno sul progetto start up. Il pro rettore per l’Innovazione e il territorio dell’ateneo di Cagliari sostiene e rafforza la missione del Centro dedicato, amplia orizzonti e prospettive, chiama e stimola i ragazzi sul fronte dell’ingegno, tra idee e progetti che valgono il grande balzo. Il tutto, sposato alle linee guida ministeriali, annusati i venti formativi europei e dei principali Paesi industrializzati. Anche per questa ragione, in una dimensione nazionale ma non solo, la visita di Maurizio Del Conte, presidente dell’Anpal (Azienda nazionale politiche attive per il lavoro), ha un significato che va oltre le regole di relazione tra enti pubblici. Con il rettore, Maria Del Zompo, che ha voluto incontrare e dialogare con il dirigente su alcuni dei temi che per l’Università di Cagliari sono basilari: costruire percorsi di formazione, didattica e ricerca capaci di formare figure professionali appetibili per i mercati locali e no.
GLI INTERVENTI. “La vostra è una storia e un’esperienza molto interessante e costruttiva. Appena la professoressa Di Guardo me ne ha parlato, mi si è acceso un led: questa è una grande scommessa. Ed è anche uno dei modi – ha detto Maurizio del Conte – più direttamente coinvolgenti per imparare l’imprenditività. Il Crea ha il sale dell’innovazione, del talento, dell’intraprendenza. Ritengo sia anche un modello da replicare in tutto il Paese”. In breve, una pagella sontuosa. Che premia l’intuizione, la caparbietà e il lavoro minuzioso dello staff coordinato dalla professoressa Di Guardo. “Questo laboratorio è diverso e dà una visione di cosa significa essere imprenditivi, ovvero forze giovani indipendenti e capaci di utilizzare appieno le soft skills. Il coinvolgimento di competenze diverse è la base e il sale dell’innovazione. Come Anpal – ha rimarcato Del Conte – apprezzo un modello come questo per poterlo replicare. Dobbiamo creare sistema e il CLab può essere la chiave per creare la rete”. Maria Del Zompo ha colto l’assist al volo. “Sono strafelice di poter rappresentare un ateneo ricco di motivazione che porta avanti un doppio lavoro: un valido modello di selezione che esamina la reale motivazione dei ragazzi e scandaglia il territorio e le imprese con il tessuto produttivo che si avvicina all’università e viceversa. La Sardegna – ha rimarcato il rettore dell’ateneo di Cagliari – ha bisogno di creare nuove professionalità e collaborazioni come questa con l’Azienda per le politiche del lavoro sono necessarie e rafforzano l’entusiasmo”. Per Maria Chiara Di Guardo, regista oculata di un percorso di crescita innovativo che mette assieme esperienze d’eccellenza come il ContaminationLab con il Crea – è stato sufficiente unire i puntini: “La presenza e le attenzioni dell’Anpal e del suo presidente confermano che siamo sulla strada giusta. Adesso, dobbiamo raffinare e rafforzare i dettagli, ma quel che ci conforta è sapere che stiamo contribuendo alla nascita di un altro network: dopo quello dei CLab, il presidente Maurizio Del Conte ha ipotizzato che con il Centro per l’innovazione possiamo essere riferimento nazionale”. Per lo staff, la professoressa Di Guardo, che ha curato i dettagli dell’incontro tenutosi ieri, lunedì 24 settembre, al Teatro anatomico della sede del Crea, in via Ospedale, un premio
START UP. A seguire, hanno presentato le proprie idee innovative Sarah Pinna (Little Alienz– gioco da tavolo per i bambini dai 4 ai 7 anni con lo scopo di potenziare le abilità fondamentali per l’apprendimento della letto-scrittura), Daniele Lecis (Bautiful Box, console di gioco che intrattiene gli animali domestici, anche a distanza con uno smartphone), Daniele Melis (HiveGuard, tecnica di monitoraggio che si integra perfettamente con l’apicoltura, utile per ridurre gli effetti negativi delle pratiche apistiche), Claudio Bellu (Maga, dispositivo ortodontico che utilizza dei magneti per muovere i denti invece del filo) e Dario Puligheddu (Eablock, protegge i dati delle aziende con un software gestionale che protegge dagli attacchi informatici).