Karel Music Expo XXII edizione: ne parliamo insieme a Davide Catinari, direttore artistico del festival delle culture resistenti in scena a Cagliari dal 4 al 14 ottobre.
Karel Music Expo è un festival musicale internazionale collocato nel cuore antico di Cagliari che vedrà4 giorni di programmazione consecutiva, oltre 30 concerti , esposizioni, conferenze, attività di promozione del territorio, degustazioni e performances, oltre 120 artisti da tutta Europa- su palchi aperti- per la promozione del pubblico e delle competenze artistiche, spezzare l’isolamento territoriale e consegnare alla Sardegna uno spaccato delle eccellenze della cultura europea contemporanea.
In Nome del figlio rappresenta la tematica del KME 2018, una naturale prosecuzione del percorso iniziato tre anni fa sul riconoscimento del nucleo familiare come origine dell’identità, dei conflitti e delle costruzioni emotive che costituiscono la genesi esistenziale per ogni essere umano. La condizione filiale declinata in una prospettiva contemporanea, in bilico tra l’emulazione dell’età adulta e i contrasti generazionali inespressi, specchio di una socialità frantumata, dispersa in un individualismo sempre più indifferente ai concetti di comunità e di condivisione. I germi di una rivoluzione culturale innescata già dalla seconda metà del Novecento, quando il ’68 diventò lo spartiacque per misurare il livello di distonia tra padri e figli, oggi sono solo alcune variabili disperse dentro le trasformazioni dell’era digitale, oceano sconosciuto in cui rapporti, emozioni e sentimenti attraversano un momento storico contraddistinto da cambiamenti epocali, mutazioni irreversibili della cellula primordiale fondamento di qualsiasi struttura sociale, quella che da secoli viene chiamata famiglia. In Nome del Figlio significa tutto questo, l’incognita del futuro, la dispersione della memoria, il conflitto con se stessi e con il proprio sangue, il cambiamento della percezione degli altri, l’illusione di una società egualitaria. Nel nostro rigagnolo ci sarà sempre qualcuno che fisserà le stelle e quella sarà l’unica eredità spendibile, il confine tra il sogno e il diritto ai propri errori.