L’evento dedicato alla divulgazione scientifica ha unito piazza Garibaldi, Rettorato, Clinica dermatologica del San Giovanni di Dio e Marina Piccola
Venerdì 28 settembre, dalle 16 alle 24, si è svolta con successo a Cagliari l’edizione 2018 della Notte dei ricercatori. L’evento, che ha registrato diecimila visitatori, si è svolto tra piazza Garibaldi, il Rettorato dell’Ateneo cagliaritano, la Clinica dermatologica del San Giovanni di Dio, il quartiere Castello e Marina Piccola. La manifestazione, organizzata nell’ambito del progetto europeo “Sharper European researcher’ night”, ha coinvolto gli specialisti di nove dipartimenti e di vari centri di ricerca.
In piazza Garibaldi sono stati allestiti ventotto gazebo e un palco per permettere ai ricercatori di presentare le proprie attività a studenti e cittadini. Per otto ore la conoscenza scientifica e le ricerche dell’Università di Cagliari sono state protagoniste nella divulgazione accademica alla cittadinanza. Numerosi e variegati i progetti proposti, tra cui quelli relativi a longevità, alimentazione, esperimenti di fisica e chimica, Ris e astronomia.
I dipartimenti sono stati la locomotiva della giornata, che si è svolta con visite mirate anche alla Clinica dermatologica del San Giovanni di Dio (“OpenLab: dal bianco e nero al colore”), al Rettorato (Palazzo Belgrano, collezione Piloni, Archivio storico e sala Settecentesca della Biblioteca), in Castello con un trekking scientifico (curato da ScienzaSocietàScienza) e a Marina Piccola. L’auditorium del porticciolo ha ospitato il Progetto Neptune (monitoraggio e gestione spiagge golfo di Cagliari).
Il rettore Maria Del Zompo e le professoresse Micaela Morelli e Maria Chiara Di Guardo si sono soffermate in particolar modo su criteri, modalità e rigore delle scoperte: “La Notte dei ricercatori è il luogo ideale per divulgare quel che si fa nei nostri laboratori. Un’occasione propizia per fugare dubbi e spiegare ai cittadini la scientificità e le regole che governano le nostre ricerche. Viviamo un’epoca di bufale e dicerie anti scienza, perciò l’evento è utile anche per dare certezze alla collettività”.
Il progetto Sharper ha unito Cagliari, Ancona, Caserta, Catania, L’Aquila, Macerata, Napoli, Nuoro, Palermo, Pavia, Perugia e Trieste.