Dalla Basilica più antica di Cagliari sino a Roma e Milano in onore di San Saturnino
Dalla Basilica più antica di Cagliari, dedicata al santo patrono del capoluogo sardo, alla chiesa di san Saturnino martire (a Roma), fino a Milano, dove il santo è rappresentato fra gli altri santi, angeli e arcangeli in una delle guglie del Duomo (G23 lato sud) del capoluogo lombardo dove fu venerato fin oltre il 1700 (si narra che le sue spoglie vennero custodite nella chiesa di San Martino prima e successivamente a San Vittore al Corpo – Milano) .
“Quando abbiamo scommesso sul progetto, grazie alle ricerche degli studiosi dell’Università di Cagliari abbiamo poi scoperto che c’erano numerosi collegamenti storici del patrono di Cagliari e Isili con Roma e Milano”, spiega Daniela Noli (presidente dell’associazione Athanatos e curatrice del progetto): “Si parte da un evento religioso che porta finalmente san Saturnino in primo piano, ma che punta anche e soprattutto a promuovere la Sardegna in collaborazione con la Regione e con i Comuni attraversati dal Cammino. Ma si farà promozione dall’Isola alla Penisola in Rete anche grazie al forte sostegno della Coldiretti che con gli agrichef faranno conoscere i prodotti agroalimentari della nostra Terra in appositi stand allestiti nei vari appuntamenti di Roma e Milano. Il progetto coinvolge anche numerose associazioni, fra cui “Chelu e luna” e “Karalis Pink team”, le Diocesi di Cagliari e Oristano fino alle Forze dell’ordine: dall’Esercito, i Carabinieri fino alla Marina militare”.
I Comuni coinvolti sono: Cagliari e Isili, Mandas, Gergei, Siurgus Donigala, Serri, Escolca ed Ussana: “Anche nel nostro paese c’è una chiesetta del 1100 dedicata a san Saturnino – spiega il sindaco Emidio Contini – per questo siamo ben contenti di condividere questa bella manifestazione”.
“In cammino con san Saturnino, da Isili, Gergei e Cagliari alla via Francigena, fra storia, cultura, enogastronomia e tradizioni”
Sardegna-Lazio-Lombardia, tre regioni con un obiettivo comune: promuovere il loro territorio, in ogni sua declinazione, puntando sul turismo contemporaneo dei cammini religiosi che vede l’Italia al primo posto come destinazione preferita dai flussi turistici “spirituali” mondiali. Un turismo che muove al mondo, ogni anno, il 20 per cento della popolazione, con un giro d’affari stimato in 18 miliardi di dollari e un trend sempre in crescita verso località considerate sacre e dal ricco patrimonio storico, culturale e artistico: “Il far cammino ha una dimensione fortemente educativa, lo si sta riscoprendo – spiega Franco Puddu (vicario generale Diocesi di Cagliari) – è un interesse che sta crescendo sempre di più”.
Il progetto turistico-socioculturale e della tradizione agroalimentare legato a san Saturnino e ai cammini religiosi nasce dunque con l’obiettivo di rafforzare l’interazione e la promozione dei territori: “Unisce e valorizza”, per questo motivo – aggiunge l’assessore al Turismo del Comune di Cagliari Marzia Cilloccu: “Noi saremo presenti soprattutto nella giornata dedicata al santo”.
Il ponte fra Cagliari, Roma e Milano rafforzerà la promozione della Sardegna attraverso uno strumento privilegiato di interscambio culturale fra le tre Regioni, dove il Cammino porterà storia, tradizioni e cultura della Sardegna. Oltre ai prodotti a km 0: “Non possono mancare”, spiega il presidente Coldiretti Cagliari Giorgio Demurtas: “Perché questo evento sarà un’ulteriore e importante vetrina per far conoscere al mondo i prodotti genuini della nostra Isola”.
Il progetto del Cammino di San Saturnino avrà tre appuntamenti: Milano (12 ottobre dalle 9.30, sala Auditorium Umanitaria) – a Roma (19 ottobre – dalle 9.30- sala del Carroccio in Campidoglio) e Cagliari (26 ottobre – dalle 9.00 – sala conferenze Fondazione di Sardegna).
Durante gli appuntamenti la Sardegna promuoverà i suoi prodotti agroalimentari, con gli agri-chef, negli stand allestiti dalla Coldiretti. Al progetto parteciperanno i massimi esperti di storia, archeologia e simbologie legate alla cristianità. Saranno inoltre presenti esperti del mondo imprenditoriale e della scuola, con l’obiettivo di divulgare la storia ai giovani, sensibilizzandoli e coinvolgendoli nella promozione del territorio.
IN CAMMINO PER LA PROMOZIONE DELLE TRADIZIONI
10 km di cammino, partendo da Gergei fino ad arrivare a Isili (di cui San Saturnino è patrono, oltre al capoluogo cagliaritano), attraverso un percorso che si snoda fra altri piccoli centri della provincia di Cagliari.
Il progetto di promozione del cammino del santo martire (sgozzato il 30 ottobre del 304, perché riconosciuto cristiano, e poi sepolto nella necropoli dove è sorta la basilica di Cagliari a lui dedicata) nasce nel 2017 su input del sindaco di Isili Luca Pilia, con il coinvolgimento delle Diocesi di Cagliari e Oristano e di altri Comuni, quali: Cagliari, Mandas, Gergei, Siurgus Donigala, Ussana, Serri, Escolca. Oltre che della Coldiretti e delle Donne Imprenditrici della Coldiretti, il Comando Militare Esercito Sardegna, Marina Militare, Comando Compagnia Carabinieri Cagliari, Guardia di Finanza, Aeronautica militare,– e numerose associazioni fra le quali l’associazione pedagogica socio culturale “Athanatos” – alle quali si aggiunge quest’anno la “Karalis Pink team” di Cagliari (“le donne in rosa” che attraverso lo sport e non solo promuovono la riabilitazione delle pazienti oncologiche), l’Associazione culturale “Chelu e Luna”, i “Cavalieri dell’Antica Locanda” e tante altre.
La campagna di informazione che culminerà a Cagliari, il 26 ottobre, e che coinvolge quest’anno anche Roma e Milano punta a sensibilizzare gli operatori economici e le associazioni di categoria partendo dalle più significative esperienze internazionali di turismo legato a itinerari naturalistico-religiosi, come ad esempio il Cammino di Santiago de Compostela in Galizia (Spagna), ma anche le antiche Vie Francigene, tra cui la Via Francigena Orientale da Vienna a Venezia, che prosegue per Ravenna e Assisi fino alla Tomba di Pietro a Roma.
Il presente progetto è volto alla valorizzazione e promozione di nuovi percorsi interregionali legati ai vari itinerari di fede individuabili lungo i territori delle regioni aderenti allo stesso, Sardegna, Lazio, Lombardia.
Il progetto fa leva sulla comune ricchezza naturale dei nostri paesaggi, associata a una solida base di tradizioni e cultura che molto attinge alla componente religiosa, ovunque diffusa e ancora viva all’interno di luoghi quali: chiese, conventi, monasteri, santuari, chiostri.
Di pari passo, il progetto punta ad aggregare altri aspetti relativi all’offerta turistica territoriale, come la ricchezza storico-archeologica, naturalistica e ambientale, fino all’enogastronomia, alla cultura locale in genere alle attività sportive come veicolo di messaggi positivi, creando una proposta unitaria che, partendo dalle realtà associative sappia coinvolgere e raggiungere le varie realtà istituzionale ed imprenditoriale turistica.
Non a caso, il progetto si apre con una conferenza che mette in luce gli aspetti esperenziali di un Cammino, con quelle proposte d’itinerario Sardegna-Lazio e Sardegna-Lombardia meno contaminate dal turismo di massa, alla scoperta di territori sorprendenti e più ricchi di storia e tradizioni, magari raggiungibili solo a piedi, a cavallo o in mountain-bike, optando anche per spostamenti più “sostenibili”, in autobus o in treno, tra un luogo e l’altro ma pur sempre collegati agli itinerari maggiormente consolidati, come il Cammino della via Francigena.
Il turista oggi più che mai avverte l’esigenza di comunicare con le persone, vivere la storia e le atmosfere dei luoghi, visti come destinazioni consapevoli ed appaganti anche dal punto di vista degli aspetti meno importanti. La proposta di “fare sistema”, elaborando strategie comuni, caratterizzate da intersettorialità e senza visioni particolaristiche, si collega anche alla riscoperta del fervore devozionale rivolto ai santi dopo il Concilio di Trento (1545-1563) che presentava nuovamente i banchetti presso le chiese campestri (munite di alloggi per ospitare i fedeli) dedicate ai santi meta di pellegrinaggio. È proprio utilizzando questo filo conduttore che il progetto del Cammino di San Saturnino propone oltre alla valorizzazione del culto religioso e del turismo culturale, la valorizzazione dei prodotti locali, inserendo nell’ambito del turismo religioso anche quelle pratiche comunitarie (i banchetti) e ludiche (canti, balli, manifestazioni sportive) che oggi possono rivelarsi un volano per territori rurali ricchi di patrimonio culturale e di prodotti enogastronomici di qualità.
DALLA SCUOLA PARTE LA PROMOZIONE DELL’ISOLA
Attraverso un sistema di Scuole aperte al territorio, come veri e propri poli civici ed avamposti delle istituzioni nel territorio, contribuisce a creare un sistema reticolare forte di partecipazione attiva alla vita sociale di un luogo, ma anche un sistema forte di promozione della propria realtà sociale e civica.
· Coinvolgere i giovani consente loro di sentirsi ‘protagonisti’ delle attività culturali, partecipare attivamente al cambiamento della propria comunità, riscoprire tradizioni e dunque rafforzare l’identità culturale introducendo linguaggi innovativi e prassi più vicine alla cultura giovanile, che le istituzioni spesso non conoscono. Proponendo attività culturali si vuole invogliare i giovani ad essere cittadini attivi all’interno della propria comunità.
IL MONDO DEL VOLONTARIATO
UNA REGATA PER LA VITA: IL “CAMMINO” SPORTIVO VERSO LA FEDE
Non mancherà il mondo del volontariato, quale elemento concreto, essenziale e determinante per la promozione, perché direttamente a contatto con il tessuto sociale, dell’indotto culturale e turistico del territorio.
Il progetto di San Saturnino vede dunque il coinvolgimento delle donne che hanno affrontato con coraggio le patologie oncologiche, attraverso l’organizzazione di una regata nazionale sportiva di dragon boat che quest’anno si svolgerà a Cagliari, ma che farà tappa anche a Roma e Milano con una regata della solidarietà volta alla promozione della prevenzione del tumore al seno e all’importanza che lo sport ricopre per la ripresa psico-fisica delle pazienti.
Per questo al progetto collaborano anche l’associazione di promozione sociale Karalis Pink team, nota a livello internazionale per le sue “Donne In Rosa” che ogni anno partecipano ad eventi sportivi e sociali a livello nazionale e internazionale testimoniando che anche dopo un intervento tanto invasivo come quello del tumore al seno si può vivere una vita piena, attiva e serena e la Lilt.