PANIFICIO PORTAS

Il panificio Porta1918 di Gonnosfanadiga festeggia un secolo

Domenica 7 ottobre 2018, nella sede di Gonnosfanadiga, in Via dei
Fornai n.1, il Panificio Porta1918 ha festeggiato il suo primo secolo di
Storia.

Un secolo di pane e di condivisione. Un secolo di pasta madre. Sì,
perché sono passati 100 anni da quando nonna Chiara, nel 1918, creò la
pasta madre che ancora oggi viene utilizzata nella produzione del pane
Porta e che ha legato 4 generazioni diverse.
“Il nostro primo secolo di storia sarà un’occasione per ripensare a
ciò che è stato il nostro passato e a quello che ci riserverà il
futuro – osserva Gianfranco Porta, titolare dell’attività – futuro
dove dobbiamo rimettere al centro della nostra tavola e della nostra
vita il pane. Come elemento di valorizzazione culturale, sociale ed
economica per il nostro territorio”.
Sarà dunque una iniziativa dove si parlerà di pane nelle sue più ampie
sfaccettature, dove la pasta madre sarà elemento di congiunzione.
“L’idea di questa festa – dichiara Riccardo Porta, quarta generazione
della famiglia Porta – è nata tanto tempo fa e ha visto la
partecipazione non solo della famiglia Porta e dei nostri
collaboratori, ma nella sua organizzazione sono stati fondamentali gli
studenti universitari Arianna Paulon, Alessia Marini, Riccardo Lai,
che hanno concorso e vinto il contest organizzato in collaborazione
con i corsi di Marketing e Marketing turistico della facoltà di
Scienze economiche dell’Università di Cagliari sull’organizzazione dei
festeggiamenti del nostro centenario”.
Il programma è ricco e goloso, si partirà alle 9:30 con il “taglio del
pane” e il “rinfresco della pasta madre centenaria di Nonna Chiara” e
si susseguiranno laboratori, degustazioni, sfornate, show cooking,
dibattiti e incontri.
“Sarà l’occasione per festeggiare e ringraziare tutti coloro che hanno
contribuito ad aggiungere il nostro primo secolo di storia:
collaboratori, clienti e partners con i quali condividiamo la stessa
passione per le buone lievitazioni.”

“C’era una volta Nonna Chiara”.
La favola della famiglia Porta potrebbe iniziare con queste parole,
proprio oggi che la Porta 1918 festeggia un secolo di vita, di
passione e di duro lavoro nell’arte della panificazione. Cento anni,
come quelli della pasta madre di Nonna Chiara, che ancora oggi è
quella con cui si impasta un pane che ha tutto il sapore di una volta.

“La pasta madre è il nostro orgoglio e il segreto dei nostri prodotti.
Non è un record assoluto di anzianità ma poco ci manca”, inizia a
raccontare Riccardo Porta, un simpatico e giovane imprenditore sardo,
erede di questa secolare tradizione famigliare.

Questa storia secolare ha inizio a Gonnosfanadiga, il centro a metà
strada tra Cagliari e Oristano, che da sempre è la capitale sarda del
pane.

Oggi, la Porta 1918 ha superato i confini dell’entroterra isolano per
conquistare il Sud della Sardegna. “Soltanto a Cagliari abbiamo due
punti vendita e un laboratorio di produzione. Per noi, che veniamo da
un piccolo paesino di provincia, è un orgoglio essere approdati in
città e aver conquistato la fiducia dei cagliaritani e dei turisti”,
aggiunge un giovane imprenditore che sta continuando un’eredità fatta
di tradizione e amore per la Sardegna, di innovazione e di ricette
capaci di abbracciare l’evoluzione dei tempi e dei gusti degli
italiani. “In questi cento anni di attività non abbiamo mai smesso di
utilizzare le ricette della tradizione e le materie prime del
territorio, tutte assolutamente a chilometro zero.

“Le diverse tipologie di grano che utilizziamo vengono dalla Sardegna,
da quelli duri per il pane tradizionale e gli altri prodotti da forno
a quelli morbidi per la pizza. Non ammettiamo eccezioni – aggiunge
Porta – Addirittura c’è stato un momento in cui, per una serie di
ragioni, non riuscivamo più a trovare le mandorle della nostra terra.
Per noi era un problema enorme, ma che fortunatamente abbiamo risolto
grazie alla Mandorle di Sardegna, una piccola azienda che come noi ha
a cuore la tradizione e l’eccellenza agroalimentare della nostra
splendida isola”. Mandorle che la Porta 1918 utilizza per uno dei
prodotti di punta dell’azienda: l’Amaretto integrale, premiato a Expo
2015 per l’innovazione della tradizione sarda. In questo trionfo di
sapori naturali, una deliziosa sintesi di tradizione, innovazione e
valorizzazione del territorio, c’è tutta la filosofia della Porta
1918. “Siamo partiti dalla ricetta tradizionale dell’amaretto, per
presentare al mercato un prodotto che diventasse ambasciatore di un
nuovo sapore della Sardegna, non a caso è molto apprezzato in Italia e
nel mondo”. Innovazione che Riccardo Porta ha applicato a 360° in
azienda.

“Un’azienda che ha un secolo di storia alle spalle, non può che
innovare e innovarsi, cercare nuovi sapori e nuove forme di
commercializzazione. Lo facciamo da sempre – continua Riccardo – Lo ha
fatto mio nonno Peppino, poi mio padre Gianfranco e ora tocca a me. Il
rapporto degli italiani con il pane è in continuo mutamento. Ai tempi
della mia bisnonna Chiara si faceva in casa, poi si andava a prendere
al forno. Oggi – spiega un ragazzo che ha lasciato la Sardegna per
laurearsi, prima di tornare sull’Isola – sembra che sia il pane a
dover andare a casa delle persone. Per questo, abbiamo appena lanciato
il nostro street food, con cui vogliamo raggiungere le spiagge sarde
ma anche, e soprattutto, i principali luoghi di aggregazione di
Cagliari e provincia”. Lo StrEat Porta, questo il nome del più recente
progetto pensato dalla Porta 1918, nasce dall’idea di uno dei
collaboratori della Porta 1918, Marco Concas, “che oggi è socio in
questo progetto”. Un percorso di crescita professionale che soltanto
la piccola impresa può offrire, dove i collaboratori non sono numeri o
badge da strisciare prima del turno di lavoro ma veri e propri
ingranaggi di un motore. “Sono contento e fiducioso per questo
progetto, una volta di più riusciamo ad abbracciare l’evoluzione dei
tempi. Dal punto di vista commerciale, poi, lo street food rappresenta
il perfetto canale di vendita di un’altra delle innovazioni che
abbiamo adottato: la pizza alla teglia – continua ancora Riccardo
Porta – Alle orecchie di molti italiani questa non suonerà come una
novità, ma in Sardegna nessun forno produce e vende pizza in teglia. A
quanto sembra, è una novità che i cagliaritani stanno apprezzando”,
conclude Riccardo, con il sorriso di chi ne ha pensata e fatta
un’altra. L’ennesima idea da mettere in campo per innovare una
tradizione che continua ormai da un secolo.

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