Trovata una zanna di cinghiale che faceva parte dell’elmo di un guerriero miceneo nel sito di Lu Brandali
Importante ritrovamento nel villaggio nuragico di Lu Brandali, a Santa Teresa Gallura. E’ stata trovata una zanna di cinghiale che faceva parte dell’elmo di un guerriero miceneo. Il reperto è ora esposto nel sito archeologico e fa parte della mostra “Lu Brandali: leggi, tocca, ascolta”.
Leggi Tocca Ascolta”, visitabile nel centro archeologico del villaggio nuragico e tomba di giganti a Santa Teresa Gallura. Sono esposti i reperti delle campagne di scavo 2015-2016 condotte nel sito, con dispositivi audio tattili e visori in 3D. Si arricchisce ora di un importante reperto. I Micenei popolavano il mondo greco continentale e insulare nella fase storica che corrisponde in Sardegna all’apogeo della Civiltà Nuragica. Sono i re e le regine, gli eroi, i guerrieri, cantati da Omero nell’Iliade e nell’Odissea. Questi edificarono le rocche di Tirinto e Micene e le grandi tombe a tholos.
Le ceramiche micenee rinvenute negli insediamenti nuragici, mostrano che era fitto e ricco l’interscambio commerciale e culturale tra le due aree e i due popoli. I guerrieri micenei di alto rango indossavano un elmo interamente ricoperto di zanne di cinghiale. Venivano fissate alla calotta di cuoio con fori di cucitura, a simboleggiare il valore della caccia. La zanna pertinente ad un elmo miceneo, è stata riconosciuta da Barbara Wilkens, archeozoologa dell’Università di Sassari. E’ difficile dire se il sottosuolo del villaggio nuragico, conservi il resto dell’elmo. Il ritrovamento sottolinea che i rapporti tra Micenei e Nuragici coinvolgevano aspetti culturali come la simbologia del rango sociale, l’ideologia militare e altro.
La mostra, visitabile fino al 15 gennaio, tutti i giorni dalle 9:30 alle 18:30 nel sito archeologico di Lu Brandali, a Santa Teresa Gallura. Il reperto viene illustrato mediante la riproduzione di un elmo miceneo completo, realizzato dalla CoolTour Gallura. Il progetto, è stato possibile grazie alla collaborazione della dottoressa Letizia Lemmi per la direzione scientifica, dei dottori Rubens D’Oriano e Francesco Carrera.