Cresce la manifattura 4.0 sarda, 1.557 realtà tra tecnologia e tradizione per molteplici servizi
Creano software, gestiscono reti intelligenti, elaborano dati aperti, offrono consulenze digitali. Sono le imprese digitali che in Sardegna producono economia e danno lavoro soprattutto giovani. I servizi sono apprezzati anche a livello internazionale. Cresce la manifattura 4.0 sarda: 1.557 realtà tra tecnologia e tradizione per servizi in tutto il mondo.
Nell’Isola le aziende registrate a luglio 2018 sono state 2.798,
cresciute del 2,9%. L’artigianato, con 452 realtà, ha registrato una pesante
contrazione sia nel triennio 2015-2018 (-9,2%), sia nell’ultimo anno
(-4.4%). La dinamica delle imprese digitali, è stata rilevata dall’Osservatorio
per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte UnionCamere e
Infocamere, che ha comparato la nati-mortalità delle imprese tra il
2015 e l’anno in corso. La regione si conferma terra fertile per lo sviluppo
delle attività connesse al web e allo sviluppo della manifattura
digitale.. Fabio Mereu, vicepresidente di Confartigianato, afferma che la digitalizzazione dell’economia italiana e sarda, ha creato numerose opportunità di crescita.
E’ importante notare che in Sardegna le nuove tecnologie e la
tradizione del saper fare sono riuscite a fondersi per dare vita a
imprese digitali capaci di stare al passo delle più importanti realtà
mondiali. Yordie Mebrahtu, CEO di Synergy UX, fa notare che la Sardegna è un terreno fertile per l’innovazione. Un ecosistema fatto di
imprenditori, liberi pensatori e ribelli. A livello provinciale, ben 1.557 realtà, cresciute del 2,7% nell’ultimo anno. A Sassari sono 816 calate dello 0,7% negli ultimi 12 mesi. Segue Nuoro con 263 attività con
incremento dell’1,2% rispetto al 2017.
Lo sviluppo è dato anche dalla performance delle aziende italiane che commerciano con l’estero attraverso l’e-commerce, nonostante siano ancora piuttosto indietro rispetto al resto d’Europa. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di Confartigianato, le imprese italiane che vendono online sono l’8,2% contro la media europea del 17,8%. Paesi come l’Irlanda che arrivano a toccare il 30% . Il passaggio dal “tradizionale” al “on line” è
sempre traumatico.