Ecco gli appuntamenti della terza giornata del festival Transistor dedicato alle nuove generazioni
Si è partiti dalla mattina con i nuovi appuntamenti di Transistor, iniziati dalle 10 alle 13, con Antonio Catalano che ha portato a termine Piccoli diari sentimentali, il suo laboratorio di costruzione poetica per re-imparare a meravigliarsi.
L’artista artigiano piemontese è ritornato anche nella sessione serale,alle 21 al Teatro La Vetreria, proprio con Piccoli diari sentimentali,un’ installazione collettiva con la direzione musicale del maestro e compositore Daniele Ledda(Casa degli Alfieri/ Antonio Catalano/ TiconZero). Ledda ha utilizzato il suo sistema “Snake”, un vocabolario gestuale nato per guidare le improvvisazioni musicali, per creare delle composizioni istantanee del gruppo, coordinando corpi, suono, parola, movimento e visione.
Subito dopo è avvenuto l’incontro con Stefano Asili, laureato in Fisica, nonchè grafico e docente alla Facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari, e le sue “Tessiture tipografiche” che trattano di identità visiva, design, di allestimenti e architettura di interni. Le Tessiture Tipografiche sono un modo nuovo di raccontare la Sardegna, l’amore per la propria terra, attraverso la lettura e le lettere, rispettandone l’anima e la storia ma inventando qualcosa che prima non c’era per cercare di sorprenderla.
Successivamente Pierpaolo Piludu, attore storico di Cada Die Teatro, è salito sul palco del Teatro La Vetreria con Pòsidos. Molto legato alle tematiche della Sardegna, per oltre un mese ha ascoltato ininterrottamente, mattina, sera e talvolta anche di notte, storie e leggende del Montiferru. Piludu ha raccontato la sua esperienza, quella vissuta 24 anni fa a Scano Montiferro nel corso di una ricerca sulle modalità del raccontare dei vecchi del paese. Per oltre un mese ha avuto la fortuna di immergersi nei racconti che un’intera comunità gli ha regalato.
Oltre al contenuto delle storie e alle abilità narrative di molti anziani, afferma che gli è rimasta impressa la loro capacità di stupirsi anche narrando fatti che avevano già raccontato decine di volte. Questo ricordo emozionale dell’esperienza vissuta dall’attore è stata una sorta di anteprima della presentazione della nuova edizione del libro Pòsidos, edito da Condaghes, che racconta proprio ciò che ha scoperto, imparato e rubato nel corso della ricerca.
Infine, alle 23, ma al Muzak, un po’ di genuine music, in via Stretta 3 a Cagliari e gli appuntamenti con Eleonora Marroccu, in arte Su Fogu, giovane fotografa sarda, originaria di Pimentel, che presenta Tempus – Diario Fotografico emotivo con didascalia, e la partecipazione di Francesco Bachis, antropologo, e musicista, e Marco Trincas, educatore.
La giovane fotografa ha raccontato il suo progetto spiegando che Tempus è il tentativo di raccontare momenti di vita vissuta, quotidiana, passata: secondo dopo secondo, goccia dopo goccia, come l’acqua di un torrente che va e non è mai la stessa. Panta rei,tutto scorre. La fotografia è come un disegno fatto di luce, una realtà resa immortale grazie a quelle minuscole particelle invisibili che si uniscono così perfettamente. Per Eleonora Marroccu infine ci sono gli occhi che guardano, scrutano e decidono cosa scartare dal ‘quadro’ e cosa tenere. E’ la volontà di lasciare una traccia, di costruire una memoria individuale e collettiva, attraverso un diario visivo, intimo, che scava nei meandri più segreti dell’animo.