I dati dell’Oms fanno notare che già nel 2015 l’Associazione Europea di Psichiatria comunicava che ad aver problemi mentali in Italia fossero ben 17 milioni di persone
I disturbi mentali sono già nei Paesi ad alto reddito la principale causa di perdita di anni di vita per morte prematura e disabilità (17,4%), seguiti dal cancro (15,9%), dalle malattie cardiovascolari (14,8%), dagli infortuni (12.9%) e dalla malattie muscolo-scheletriche (9,2%). Queste sono le stime dell’Oms. L’Università Popolare “Stefano Benemeglio” delle Discipline Analogiche adotta un approccio “ottimistico”ritenendo che il fenomeno -se riferito a condizioni di «problema»- sia sovrastimato.
Già nel 2015,l’Associazione Europea di Psichiatria (Epa), nel suo autorevole Congresso di Vienna del 2015 ripreso a livello mondiale dai media più importanti, comunicava il dato ufficiale: 17 milioni di italiani hanno problemi mentali. Le stime sulla crescita delle proporzioni del fenomeno sono invece dell’OMS. Facendo così una proiezione al 2018 il numero di italiani con un qualche problema mentale sale a 18 milioni di persone. «Nella maggior parte dei casi si tratta invece di disagi emotivi che possono essere facilmente risolti e superati» spiega lo psicologo Stefano Benemeglio, direttore scientifico dell’Università Popolare delle Discipline Analogiche (UPDA).
Certo è che bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica altrimenti il peso globale dei disturbi mentali continuerà a crescere ed un semplice «disagio» può diventare un «problema». Secondo le stime dell’OMS, entro il 2030 le patologie psichiatriche diventerebbero appunto le malattie più frequenti a livello mondiale.