Mirtò abbraccia la Sardegna, il festival internazionale del mirto partirà a Ollolai all’evento nominato Ollalandia organizzata per il 18 Novembre
Il quarto festival del mirto partirà da Ollolai, con una presentazione in grande stile che coinvolgerà l’Unione dei Comuni della Barbagia. Il cuore dell’isola che batterà il 18 Novembre proprio ad Ollolai, nel padiglione “Casa Sardegna” all’interno del Festival Mirtò. Si racconteranno le storie, la valorizzazione di tradizioni lunghissime che hanno il cibo come veicolo di cultura popolare
Un lavoro di promozione del territorio che diventa sempre più incisivo, attraverso nuove iniziative. E’ un importante promozione della Sardegna, attraverso il mirto e le altre eccellenze enogastronomiche, in mezzo alla gente, raccontando storie e tradizioni. Un lavoro di marketing territoriale sempre più incisivo, nel solco di un marchio partito dalla Sardegna per diventare internazionale.
Il mirto? Molto più di un semplice liquore. Prodotto in Sardegna da tempi antichissimi, il mirto è una vera e propria istituzione nella tradizione gastronomica della splendida regione insulare, tanto che dal 1998 è stato riconosciuto dal Ministero delle Politiche agricole come Pat, Prodotto Agroalimentare Tradizionale, grazie all’impulso di un’associazione di produttori nata qualche anno prima. E’il nome della pianta la cui macerazione delle bacche si ottiene un liquore dal colore rosso intenso e alcolicità compresa tra i 28 e i 30 gradi.
È prodotto aggiungendo solo zucchero o miele alle bacche macerate e viene consumato preferibilmente freddo. Rappresenta un ottimo fine pasto e in alcune pasticcerie sarde è usato persino nella preparazione di dolci tipici, come i “gueffus”, piccoli bocconcini di pasta di mandorle passati nello zucchero semolato e avvolti come una caramella nella carta velina colorata.
Se lasciato maturare per un breve periodo non superiore ai due mesi, il mirto presenta un colore nero violaceo e un gusto più astringente, mentre se fatto riposare di più è caratterizzato da sfumature che virano verso il rosso rubino, con gusto più amabile e vellutato.