Domenica 11 Novembre al teatro di Sinnai vi sarà lo spettacolo dal titolo Doralinda e le muse Ovine, un racconto di Dario Oggiano
Il teatro civico di Sinnai per la rassegna A teatro con mamma e papà, presenta il giorno domenica 11 Novembre alle ore 17.30, lo spettacolo ‘Doralinda e le muse Ovine‘ da un racconto di Dario Oggiano, regia di Isabella Micati, Alessio Tessitore con Flavia Valoppi
Doralinda eroina della forza creativa delle donne, simbolo di coraggio e recupero del proprio passato, donna sola, tessitrice di bellezza. E’ una favola magica dedicata alla bellezza creata col sapere delle mani: l’arte della tessitura. Ambientata in una montagna mitica e incontaminata, porta i segni dell’universalità e della contemporaneità . Parla ai bambini con linguaggio poetico di un viaggio avventuroso nella tradizione. Doralinda ha debuttato nel 2015 al Festival di teatro per ragazzi e giovani “Palla al Centro” riscuotendo lusinghieri consensi da pubblico e operatori.
Uno spettacolo con un racconto lieve e poetico, nello spettacolo per famiglie, lascerà trasparire la forza nuova che ravvisiamo davvero nelle nuove generazioni: donne che con coraggio stanno raccogliendo i saperi del passato per farsene testimoni. Atto unico con attrice unica, la narrazione si raccoglie attorno alle scenografie e agli oggetti di scena, accuratamente scelti e fortemente significanti. Vi saranno ad esempio un piatto di ferro, le matasse dai colori naturali, le stoffe ben piegate, un arcolaio gigante che impegna la scena con le sue molteplici aperture e chiusure, diventando protagonista dello spettacolo nella sua seconda parte.
Macchina scenica semplice ma sofisticata, magica e paurosa allo stesso tempo, è la piattaforma da cui prende corpo la narrazione, assieme ai travestimenti, ai gomitoli che si fanno e si disfano, agli intrecci che costruiscono la storia. Ma ancora un altro oggetto fa da protagonista nello spettacolo: la neola. Simbolo della tradizione culinaria abruzzese, che tutti i bambini hanno mangiato e tutte le nonne hanno stretto nel ferro sul fuoco, appare magica nel suo tintinnare al vento: prima sasso che segna la strada, poi gregge che migra verso il mare, infine musica dei sogni e della memoria.