CriptoVoting: così si chiama il sistema di voto elettronico basato sulla stessa tecnologia delle criptovalute.
Accordo dell’ateneo con NetService. I ricercatori del dipartimento di Matematica e informatica, guidati da Roberto Tonelli e Michele Marchesi, studiano il sistema “Criptovoting” basato su dati sicuri, anonimi e verificabili dalle autorità. Si cerca di fruttare le potenzialità della tecnologia Blockchain, ricerca di forte attualità e con impatto nazionale e internazionale.
L’Università di Cagliari – rinomata nell’ambito dell’ingegneria del software – ha siglato nei giorni scorsi un accordo con l’azienda bolognese NetService spa. L’intesa – firmata dal pro rettore per l’Innovazione, Maria Chiara di Guardo – riguarda il progetto di ricerca e sviluppo innovativo chiamato “CriptoVoting”. Finanziato da Sardegna ricerche nell’ambito del Por Fesr Sardegna 2014-20, lo studio è curato dagli specialisti del dipartimento di Matematica e informatica dell’ateneo.
NetService, che ha una sede operativa a Cagliari, è specializzata nella realizzazione di sistemi informativi dedicati alla gestione di organizzazioni complesse.
INGEGNERIA DEL SOFTWARE
Il progetto è portato avanti dal docente Roberto Tonelli e coinvolge il gruppo di ricerca in ingegneria del software coordinato da Michele Marchesi (‘AgileGroup’). Entrambi i docenti afferiscono al dipartimento di Matematica e informatica. Lo scopo dei ricercatori è chiaro: “Studiamo lo sviluppo di un sistema di voto elettronico integrato dalle caratteristiche assolutamente innovative, rivolto al raggiungimento degli obiettivi generali della Smart specialization strategy (S3) della regione Sardegna” spiega il professor Tonelli.
Il progetto ambisce a sfruttare le potenzialità della tecnologia Blockchain, nota per essere alla base della gestione delle criptovalute, tra le quali la più conosciuta è il Bitcoin, tecnologia sulla quale il dipartimento di Matematica e informatica è all’avanguardia a livello nazionale e internazionale.
“La tecnologia fornisce un meccanismo di fiducia, digitale e decentralizzato, per generare dati sicuri, che potenzialmente preserva l’anonimato dei partecipanti ma rimane aperto all’ispezione pubblica. Applicata al voto, la Blockchain – rimarca il professor Marchesi – garantisce che i voti vengano registrati in modo accurato, trasparente, permanente e sicuro”.
DA GOTEBORG ALLA CINA: UN MONDO IN DIVENIRE
L’Università di Cagliari è stata tra le prime al mondo ad aver utilizzato la Blockchain di Ethereum per certificare i diplomi di laurea dei suoi laureati, e offre vari corsi sulla stessa tecnologia nell’ambito della laurea magistrale in Informatica. Intanto, Michele Marchesi e Roberto Tonelli hanno organizzato due workshop internazionali sul tema. Il primo si è tenuto con successo lo scorso maggio 2018 a Goteborg, in Svezia. Il secondo è in calendario a HangZhou (Cina). I lavori si terranno nel febbraio del prossimo anno.